Il Caucaso è una regione “cerniera”, che divide l’Europa dall’Asia.
Una vasta area dove si affacciano Paesi come la Georgia, l’Armenia, l’Azerbaigian e la Russia ma dove anche si concentrano un numero elevato di repubbliche secessioniste quali le già citate Abkazia e Ossezia del Sud in territorio georgiano (de facto indipendenti e supportate dalla Russia), la repubblica autonoma dell’Agiara sempre in territorio georgiano, il Nagorno-Karabakh questa volta in territorio azero ma autoproclamatosi indipendente ed occupato dalle truppe militari armene, per poi passare ad una miriade di repubbliche più o meno autonome, talvolta con uno status federale particolare (
kraj) sotto il controllo della Russia, taluna con dichiarate ambizioni secessioniste (Cecenia), altre – come l’Ossezia – scissa in due all’atto della dissoluzione dell’URSS, con la popolazione appartenente alla stessa etnia ma appunto divisa tra Georgia (Ossezia del Sud) e Russia (Ossezia del Nord, detta anche Alania).
Da qui, la scelta di affiancare al titolo del viaggio il sottotitolo
“l’equilibrio instabile”.