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Vecchio 29-08-2012, 09:37   #1
aspes
Anziano e gentile signore
 
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predefinito confronto senza pregiudizi

premetto che vuole essere tra lo spunto e la provocazione, ma puo' uscire qualche considerazione interessante. L'ispirazione mi viene dai frequenti thread su sicurezza, intutati a tutta birra sui passi, repressione durissima, moralismi vari e in generale tutto cio' che consegue da un cambio di mentalita' naturale nei decenni. Siccome qui ci sono giovani e diversamente giovani, vogllio lanciarmi in un confronto a distanza sul "perche' siamo ancora vivi" noi degli anni 70-inizio 80 (inteso come inizio della carriera motociclistica).
Anni 70-inizio 80: le protezioni non sapevamo cosa fossero, il casco si usava solo in pista o i turisti su lunghe distanze. LE moto avevano gia' motore piu' che a sufficienza , i limiti veri erano su ciclistica e frenata. C'erano i modaioli anche allora, ma non li vedevi ne' in pista ne' sui passi, erano quelli con la swm immacolata davanti a scuola, con la gomma rasata a zero al centro e talvolta il fango buttato con la paletta per far scena. O quelli con il kawa 3 cilindri 2T o altra jap da sparo. i BMWisti erano sempre e comunque tranquilli turisti . In ogni modo se vedevi motociclisti fuori citta' , passi o turismo che fosse, era gente realmente appassionata, quasi sempre competente. DI conseguenza non erano tanti. La repressione semplicemente non esisteva. 2000 lire di multa per andare in due sul 50 che pagavamo senza problemi anche allora. Quasi tutte le cadute si risolvevano con delle sane sbucciature, molto raramente fratture, le moto si grattuggiavano un po', quasi mai avevano danni realmente importanti o irreparabili. SI riparavano sempre e di solito con poco. Leggende a parte non si ammazzava quasi mai nessuno.
OGGI: tantissimi sulle moto senza esperienza.Noi partivamo tutti col 50, passavamo tutti dall 125, 350 e poi a salire. Potenze smisurate sono considerate "per principianti", una hornet puo' distruggere in prestazioni qualunque moto anni 70 e quasi tutte quelle primi anni 80.
Frenata e ciclistica in genere consentono velocita' molto piu' alte. CI sono protezioni, caschi obbligatori , abs etc.
Sui passi c'e' pieno di emuli di valentino che a catena hanno portato a una repressione durissima. Inutile descrivere oltre una realta' che anche i giovani conoscono benissimo.
DEDUZIONE FINALE: qui la mia riflessione e provocazione.
E' piu' pericoloso oggi. E vado a produrre l'argomentazione, basata anche sulla mia esperienza.
L'uomo e' sempre un uomo, se a un campione anni 50 aveste dato in mano una R6 potete star certi che dopo qualche mese di apprendistato avrebbe saputo andar forte come uno di oggi. QUestione di parametrare cervello e automatismi di guida.
L'uomo tende ad annullare i vantaggi dati dal progresso tecnologico erodendo i margini. Detto banalmente, se con la mia r100 del 79 una curva e' al limite a 70 e con il mio gs e' al limite a 110, tranquilli che con una la faccio a 70 e con l'altra a 110.
Ma.....l'uomo e' sempre quello, con i suoi tempi di reazione, per cui l'imprevisto a 110 e' comunque piu' impegnativo che a 70 , e l'eventuale caduta o impatto e' comunque piu' devastante a 110 che a 70.
Vero che gli indumenti di protezione possono fare una differenza enorme, probabilmente se negli anni 70 si avessero avuti quelli di oggi i morti sarebbero diventati pochissimi. Ma i progressi sulle moto vengono annullati dal fatto che vengono sfruttati. E alla fine i danni da urto sono proporzionali alla velocita' (a parte tanti altri fattori imponderabili) a cui avviene l'urto. Anche ai mezzi, le moto di oggi, molto pesanti e sofisticate, in caso di caduta hanno danni costosissimi e spesso irreparabili. Tutto cio' vale esattamente uguale per le auto. sia le considerazioni sull'uomo che sul mezzo. PEro' per le auto (sempre a mio avviso) c'e' un grande vantaggio sull'uomo, perche' mediamente il guidatore di auto non finalizza la guida alla performance, quindi su strada analoga procede a velocita' (dato anche il traffico) ,simile agli anni 70-80, e quindi usufruisce del surplus di sicurezza, infatti i morti in auto sono calati. Indagherei anche su quanti incidenti vengono da telefonini e mnavigatori pero'.
La deduzione finale per me , e tornando alle moto e': benissimo l'abbigliamento protettivo, e' sempre un vantaggio.
Sono invece molto dubbioso che le maggiori doti complessive delle moto di oggi siano un fattore di sicurezza, anzi , son convinto del contrario, per i motivi su esposti.
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