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Vecchio 22-05-2012, 09:58   #44
pieroesilvia
Mukkista in erba
 
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GIORNO 8 MAGGIO

Fatta la colazione dedichiamo la mattinata ad una escursione a dorso di dromedario. Sinceramente la trovo una cosa inutile e a me non ha regalato sensazioni particolari ma ho visto che gli altri si divertivano come matti.. diciamo che adesso, sapendo in cosa consiste, evitero' di ripetere la passeggiata se dovesse ripresetarsi l'occasione. Dopo la "cavalcata" torniamo alle tende, prepariamo i bagagli e lasciamo Ksar Ghilane, ripercorrendo la pipe line fermandoci al bar di BIR SOLTANE per uno spuntino.


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Nel pagare la propria consumazione Gino perde inavvertitamente il suo passaporto ma della cosa se ne accorgerà solo una volta arrivati a Matmata. La strada che per 78 km è stata piatta e desertica, si trasforma e comincia a salire disegnando curve stupede e regalando scorci di deserto non piu' sabbioso ma roccioso, contornato qua e la da palme solitarie che per lo piu' identificano i pochi metri quadrati di terreno che qualcuno riesce a coltivare. Non ci sono parole per descrivere i paesaggi che si aprono ai nostri occhi bisogna andarci per vedere e credere a quello che si presenta. Ci fermiamo spesso per ammirare i panorama mozzafiato e i piccoli paesi berberi che arroccati sui fianchi delle montage riempiono di colori la monocromaticità del deserto. Decine e decine di tappeti coloratissimi sono appesi ovunque e varrebbe la pena fermarsi tutto il giorno per ammirare le donne che li tessono in vecchissimi e antichi telai. Prima di arrivare a Matmata percorriamo una serie di curve belissime costeggiando molte case troglodite molto comuni nella zona e le quali sono visitabili a prezzi molto modici. Prendiamo alloggio all'hotel DIAR EL BARBAR posto su un altura che domina tutta la piana desertica circostante e permette di godere di un panorama che leva il respiro.


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L'hotel è deserto tranne pochissimi turisti e il riposo, fatto a bordo piscina contemplando quello spettacolo naturale in assoluto silenzio non ha prezzo. La visita di MATMATA porta via poco tempo...il paese è reso famoso, come altre località tunisine, per essere stata la location del film di guerre stellari. Molti si offrono per farci da guida nella visita del paese cosi decidiamo di divedirci.. avendo gia visitato due anni prima la zona decido di tornare in hotel con silvia e fare un check ai vari livelli, mentre gli altri si avventureranno alla scoperta delle abitazioni troglodite. In Hotel le camere sono arredate in stile troglodita, sono carine e pulite e l'intera struttura è ricavata scavando nella morbida roccia ed il prezzo per una camera doppia costa 30 dinari a testa (15 euro). E' qui che Gino si rende conto di aver perso il passaporto e passa l'intero pomeriggio e la prima parte della serata svuotando e risvuotando ogi bagaglio e ogni borsa della moto sperando di trovarlo.


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Mentre stiamo andando a cena sul cellulare di mia moglie arriva una telefonata dove un ragazzo ci informa che ha trovato per terra, all'ingresso del bar il passaporto e che l'indomani sarà a Douz e aspetterà che si vada a ritirarlo. Sollevati dal ritrovamento ci organizziamo per il giorno dopo... Gino tornerà a Douz con Maurizio che lo accompagnerà e poi proseguirà il suo viaggio in solitaria mentre noi ci recheremo a Tataouine dove prenderemo alloggio nel nuovo hotel e una volta posati i bagagli faremo il giro per visitare lo Ksar SOLTANE CHENINI e percorrere le strade panoramiche scelte sulla cartina.


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GIORNO 9 MAGGIO

Lasciamo Matmata sotto un sole stupendo e ci dirigiamo verso Tataouine. incredibilmente dalle alture che percorriamo godendoci gli spettacolari scenari sottostanti si riesce a scorgere la costa e il mare. Anche in questo tratto di strada i paesi berberi riempiono di colori il paesaggio rendendo il nostro percorso piacevole e vivace. Siamo agli sgoccioli con la benzina e approfittando che il traffico è scarso adeguiamo la nostra andatura ad un passo leggero che ci permette di goderci la moto e risparmiare carburante. Da quando abbiamo lasciato K.Ghilane non abbiamopiù trovato un solo distributore se si escludono ovviamente quelli di fortuna che vendono la benzina in taniche sovrapposte a modo di vasi comunicanti ma evitiamo di rabboccare i nostri serbatoi perchè siamo a conoscenza che la benzina è molto sporca e piena di impurità.


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Arrivati alla periferia di Medenine facciamo il pieno e ci concediamo una sosta in un piccolo bar pasticceria dove passiamo il tempo a parlare delle meraviglie paesaggistiche appena viste. Da Medenine a Tataouine la strada è piatta, trafficata e polverosa e non vediamo l'ora di arrivare i hotel posare i bagagli e ripartire alla visita dei vari KSAR sparsi nella zona e dell' antica città berbera di CHENINI. L'hotel DAKYANUS di tataouine è semplicemente spettacolare, situato in posizioe isolata e si affaccia sulle pianure e colline desertiche circostanti. Le camere sono molto graziose anche se i servizi igienici, per quanto puliti, stonano molto con la cura per l'arredamento scelto della hall, delle camere e del giardino con piscina della struttura.


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Saliamo in moto e ci dirigiamo verso lo Ksar Ouled Soltane il piu' famoso e meglio conservato dell'intera area. Percorriamo strade secondarie attraversando minuscoli centri abitati dove bambini festosi ci accolgono con sorrisi e saluti ai quali rispondiamo volentieri. Arrivati al sito abbbiamo la fortuna di trovarlo completamete privo di turisti e cosi la nostra visita si svolge in pieno relax e divertimento. Lo Ksar come molti nella zona è ricavato dalle fondamenta di fortini romani che assicuravano le vie commerciali dell'impero e una volta abbandonati dalle legioni romane sono stati presi dalle tribu' berbere e utilizzati principalmente come granai o depositi per l'olio. Molte delel cavità presenti sono tutt'ora piene di giare e anfore che contenevano cereali o il prezioso succo d'oliva. Facciamo amicizia con due simpatici ragazzi del luogo che vendoo acquarelli fatti da loro e che rappresentano varie vedute del complesso scambiandoci poi mail e telefono per un eventuale nostro ritorno dato che oltre a disegnare sono anche "guide" delle zone desertiche circostanti e ci parlano di piste che dalla zona arrivano fino al sahara e facilmente percorribili senza una preparazione particolare delle moto.


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Poi saliamo in sella e decidiamo di percorrere delle strade secondarie che, disegnando un anello, ci riportino verso l'Hotel e da li alla strada per Chenini. La scelta del percorso alternatico si rivela azzeccata e ci conduce ad altri paesaggi stupendi e all'incorociare miriadi di bambini che salutano divertiti ed eccitati al passaggio delle ostre mukke. Proseguiamo verso Chenini lasciandoci deliziare dalle curve e dai paesaggi che si aprono davanti a noi. Ci fermiamo davanti alla moschea bianca che si trova ai piedi del paese e la visitiamo... è scarna, semplicissima e non arredata come le altre co tappeti o colonne ma ha un fascino spettacolare..il piccolo cimitero a lato del campanile che pende verso la mecca conserva le tombe dei giganti e il ragazzo che fa da custode ci spiega la storia e la leggenda della costruzione della moschea dandoci anche importanti informazioni storiche sui diversi tipi di sepoltura presenti..le tombe infatti racchiudono più corpi e alcune sono di epoca preislamica.


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Poi incontriamo un ragazzino di 17 anni che si offre da farci da guida per l'atico sito della città. Accettiamo volentieri perchè ha un sorriso fantastico e sopratutto perchè non è stato assillate. Parcheggiamo le moto ai piedi del sito accanto ad un egozio che vende souvenir e tappeti e ci lasciamo guidare da lui ella visita. E' molto bravo e coosce bene la storia della città...ci spiega che la cultura berbera non èrevede una lingua scritta e le tradizioni vengono riportate solo oralmente. Dall'alto la vista mozza il respiro e ci godiamo il sole a picco allietati dal vento teso ce ormai no ci abbandona più da quando abbiamo lasciato Tozeur. Al ritorno alle mukke diamo il compenso pattuito al ragazzino co aggiunta di una generosa mancia e compro un piccolo tappeto come ricordo della zona. Ripartiamo dopo aver scambiato indirizzi mail con il ragazzo e decidiamo di tornare verso Tataouine percorrendo ancora una volta strade secondarie e anche qui la scelta è azzeccata. Se non fosse per le poche palme che costellao qua e la' il paesaggio sembrerebbe di stare in arizona o in texas ... le montagne, le piccole oasi, le ombre che si allungano e il sole che tinge di rosso il cielo ormai prossimo al tramonto ci fanno sognare e desiderare che la strada e la vacanza non finisse mai.


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Per me è certamente il posto più bello visitato in tunisia, quello dove i paesaggi e la gente ha maggiormente riempito il cuore e gli occhi. Perfino il sahara seppur stupedo e affascinante è meno coinvolgente rispetto a quanto visto ella zona di Tataouine e Chenini. Rientrati in hotel ceniamo nel ristorante annesso, godedoci le chiacchiere e commentando quanto abbiamo visto ripromettendoci che un eventuale ritorno in terra tunisina, sarà dedicato principalmente in quella zona e in quelle ancora più a sud.


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CONTINUA
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