GIORNO 7 MAGGIO
La mattina si apre con un cielo grigio e velato che non promette nulla di buono. La sera prima abbiamo passato il dopocena con Aziz al quale non è parso vero aprire il suo negozio di souvenir e fare qualche chiacchiera con noi, sorseggiando il the alla menta che per tutta la vacanza è stata la nostra bevanda prediletta. Partiamo verso kebili per poi proseguire per Douz e da li affortare il lunghi rettilinei che ci condurranno a ksar ghilane. Il viaggio è reso difficile dal fortissimo vento che spira alla nostra sinistra e che ci accompagnerà fino all'arrivo nel sahara.
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Attraversando il lago salato lo spettacolo visto due anni prima si ripete regalando a tutti emozioni fortissime. La sosta per le foto è un dogma e ripartiamo con le risate e il sorriso stamapato in faccia. Il vento aumenta ancora di intensità e dopo aver attraversato Kebili la visibilità si riduce molto a causa della sabbia che viene sollevata e invade la strada disegando mulinelli a non finire. oostante il casco e le sciarpe o kefie che portiamo sul viso, la bocca si riempie di sabbia dando una spiacevole sensazione ed un fastidio crescente. Arrivati a Douz ci fermiamo per una sosta e per fare il pieno alle moto dato che da li i poi non incontreremo distributori per i 178 km che ci separano da Ghilane. Al bar ci viene a salutare un ragazzo tunisino che ha un parete che gestisce i quod e che gentilmente lo chiama per avvisarlo del nostro arrivo. scambiamo i numeri di telefono e facciamo un altro paicevole incontro; Maurizio, il ragazzo che abbiamo conosciuto in nave, ci vede e si ferma per un saluto decidendo poi di unirsi a noi nel tragitto. Ripartiamo con il cielo di un grigio itenso e con il vento che non ne vuol sapere di diminuire la sua intensità. La visibilità è ridotta ai 30 metri dato che la sabbia sferza lateralmente a noi invadendo la strada e rendendo la guida difficile...inoltre proseguiamo piano perchè molti dromedari pascolano ai bordi della striscia di asfalto e non vorrei incontrarne qualcuno all'improvviso. L'andatura è lenta e monotona e senza sole non si apprezza la bellezza selvaggia del luogo.. le uniche emozioni ce le creano i soliti fuoristrada dei tour operetor che sfrecciano alla solit pazzesca velocità a volte perfino sfiorandoci. Arriviamo all'incrocio della pipe line e memore della splendida accoglienza ricevuta due anni prima dalla famiglia che lo gestisce ci fermiamo per mangiare e concederci qualche ora di tregua dal vento. Ci accomodiamo in una semplice sala dove troviamo sedie e dei tavolini di fortuna ricavati dai rotoli in legno nei quali vengono avvolti i cavi elettrici. Saluto il tunisino che gestisce il "rifugio" e le sue due mogli sempre molto gentili ed educate, compiacendomi con loro di quanto sia cresciuto il bimbo in questi due anni.
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Spiego ai miei amici che nel suo locale non si ordina nulla e che il cibo sarà semplicemente servito in base a quanto dispongono ma li assicuro sulla bontà di quanto assaggeranno. Nel frattempo che ci mettiamo comodi lui arriva con il thè e versa il liquido nei bicchieri seguendo il solito rituale e cercando di insegnare quali sono i gesti corretti da fare. Dopo di che una delle mogli arriva con un grande tegame basso e piatto dove una zuppa di legumi emana un ottimo profumo e dove ci buttiamo a capofitto inzuppando le focacce che ci ha precedentemente portato... svuotata la prima portata giunge la seconda...una piatto a base di uova con un sugo rosso el quale continuare a fare " scarpetta". SI ride, si scherza, si rincuora tatiana che ormai manca poco, dopo di che assaggiamo dei dolcetti portati da una delle mogli del gestore e finalmente con il sole che fa la sua apparizione ci prepariamo a percorrere gli ultimi 78 km prima dell'oasi di ksar ghilane. Raccolti i soldi per pagare il conto all'unisono decidiamo di lasciare una consistente mancia alla famigliola per l'accoglienza e la gentilezza dimostrateci.
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Il sorriso sincero del bimbo, delle due donne e del signore ci hanno riempito il cuore .... una sincerità e una accoglienza ben lontana da quanto visto nelle precedenti soste dove l'"aiuto" era tutt'altro che disinteressato. Lasciamo il locale ma prima dei saluti, le ragazze chiedono se nella prossima visita possiamo portare qualche indumento o giocattolo al bimbo come ringraziamento per la loro ospitalità, ricevendo altri calorosi sorrisi ed un gentile " bien sur". Man mano che ci avviciniamo all'oasi il sole comincia a scaldare finalmete l'aria anche se il forte vento ha portato notevoli quantità di sabbia sulla strada che ci costringe ad attraversare le piccole dune con molta attenzione. Finalmente arriviamo all'ingresso dell'oasi dove troviamo l'amico del ragazzo trovato a douz e che ci aspetta per far salire a bordo del quod i passeggeri in modo da render epiu' agevole l'attraversameto dei 2 km circa di sabbia che ci separano dalla nostra sistemazione.
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La sabbia è copiosa e molto soffice e arrivare fino all'hotel è complicato anche se divertente. Una volta sistemati ci dividiamo in due gruppetti...alcuni di noi noleggiano i quod per una escursioe sulle dune e altri invece si tuffano nella calda possa artificiale termale dell'oasi rilassandosi. Seguiamo la guida che ci fa percorrere le dune del sahara sotto un sole stupendo ma con il vento ancora forte e teso. La guida del quod è divertentissima e i panorama che si presenta ai nostri occhi, man mano che ci addentriamo fino alle rovine del vecchio forte romano, sono spettacolari. L' escursioen dura poco piu' di un ora e ci siamo divertiti cosi tanto che lasciamo un extra a quanto avevamo pattuito. Raggiungiamo il resto del gruppo che si era alternato fra la pozza termale e la piscina dell'hotel ...dopo di che fatta la agognata doccia ce ne andiamo a mangiare e passiamo la serata sotto le stelle e il cielo notturno deliziati dalla luna piena che rende tutto magico e incredibile. La notte è spettacolare, passata fra chiacchiere risate scherzi ed una piccola passeggiata notturna a piedi sulle dune per qualche foto ricordo al deserto senza luce se non quella lunare.
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..... continua...........