terza parte GIORNO 5 MAGGIO
Partiamo da EL KEF sotto un bellissimo sole dopo che, con nostra sorpresa, la sera precedente poco dopo essersi sistemati in hotel, si era scatenato un acquazzone pazzesco lasciandoci con il timore di proseguire il viaggio sotto l'acqua. Accogliamo il sole felici e contenti e ripartiamo piu' sollevati percorrendo una strada secondaria verso Kesserine e che dovrebbe costeggiare da vicino il famoso altopiano del re numida, acerrimo nemico della Roma repubblicana, ma in realtà la strada non presenta quelle caratteristiche che la Lonely riporta e per le quali avevamo scelto di percorrerla....resta comunque piacevole e il manto stradale è in ottime condizioni.
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Con Nicola ero in collegamento radio grazie alle Midland portate appositamente per mantenere i contatti fra la testa e la coda delle nostre moto e ci tenevamo informati mentre ci godevamo il paesaggio. La strada non presentava traffico, i paesini scorrevano liberi da ingorghi e potevamo rispondere ai saluti che i bambini ci lanciavano e goderci una discreta velocità di crociera. L'intento era quello di arrivare a Tozeur per le 14.00 e poter prendere contatti per l'indomani con il famoso " red lizard" e per visitare l'oasi di Nefta a 30 km dal nostro hotel ma ben presto la "crociera" perde il suo slancio. Infatti tornati sulla strada statale e lasciata Kesserine alle nostre spalle, troviamo una serie infinita di lavori in corso che non solo ci rallentano molto ma che rischiano piu' volte di farci cadere a causa del grosso brecciolino presente e per la sostenuta velocità che camion e macchine mantengono percorrendola in entrambi i sensi di marcia. La polvere sollevata è cosi densa che attraversiamo dei veri e propri banchi di nebbia e non sono pochi i pensieri che dedico alle attività professionali di mamme e sorelle degli autisti tunisini. Tatiana a causa della precedente caduta e della sua poca esperienza di guida, è giustamete timorosa e la sua andatura rallenta maggiormente il gruppo e del resto sia lei sia noi non possiamo fare altro...per altro c'è da aggiungere che la sua Yamaha stradale non è nemmeno adatta a quel tipo di strada a differenza delle altre 6 mukke...e dire che avevamo lasciato le strade secondarie proprio per trovare maggiore scorribilità.
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Ora chi legge potrebbe anche pensare.... " ma questa che c..... ci è andata a fare in tunisia...."
devo dire in sua difesa che, nonostante le lamentele e i suoi continui " non fa per me...non ce la faccio... ", la ragazza ha dimostrato di avere le "palle" in più occasioni e che la sua vena umoristica faceva immediatamente dimenticare a lei e a tutti noi i suoi brontolii continui. A causa del fondo molto sconesso le vibrazioni sulle moto erano notevoli e a proprio grazie a queste Gino perde dal supporto il suo Iphone che usava come navigatore...fermi ad un bivio, sotto il sole ormai torrido e ricoperti di polvere sollevata dai maledetti Schumacher tunisini, torno indietro con lui alla vana speranza di ritrovare il telefono e difatti dopo circa tre km lo ritroviamo...sotto forma di poltiglia e briciole di vetro e plastica schiacciato da chissà quante auto e camion. Tatiana è stanca e maledice il momento in cui ha deciso di " mettersi alla prova" e di fare il tour con la sua moto invece che come passeggera ma dopo qualche parola di incoraggiamento di Niku, che le era perenemente vicino, e delle altre due zavorrine ritrova il sorriso e ripartiamo sperando che i lavori in corso abbianno finalmente una fine....ma purtroppo per almeno altre due ore la strada continua ad essere sconnessa e il brecciolino a far sbandare le nostre moto cariche di bagagli.
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Verso le 13.00 ci fermiamo ad una braceria lungo uno dei pochi tratti asfaltati e spendendo la solita ridicola cifra di 5 euro a testa ripartiamo sollevati dalle parole del gestore che ci informa della fine dei lavori ad una mezzora di strada dal suo locale. Lasciata la provincia di Gafsa infatti la strada ritorna ad essere buona e possiamo cercare di recuperare il tempo perduto. Il paesaggio inizia a cambiare man mano che ci avviciniamo alla zona desertica e alla depressione di " el chott" ....il panorama diventa piatto, brullo e desertico, costellato qua e là da piccoli cespugli verdi ricoperti dalla polvere della prima sabbia desertica che il vento trasporta e solo le poche palme presenti danno una nota lieta ai nostri occhi.
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Ormai la strada, che da EL KEF a KESSERINE era sinuosa e con curve dolci, è un lungo serpente dritto dove le uniche alture sono le lontane montagne del confine algerino. I cartelloni indicano il pericolo di passaggio carovane con i dromedari e di guidare con prudenza ma anche se cosi fosse stato, a causa della pianura desertica li avremmo avvistati a km di distanza. Per circa un ora e mezza percorriamo la striscia nera asfaltata e dritta verso un panorama che diventa sempre più sahariano punteggiato qua e là da piccole oasi di palme da dattero..oasi che man mano ci avviciniamo alla meta diventano sempre piu' imponenti e grandi fino a che non arriviamo alla porta di Tozeur e ci facciamo la foto di rito sotto lo sguardo ammirato dei poliziotti che sono di guardia all'ingresso della città. Entrati a Tozeur, cerchiamo il residence che avevo prenotato grazie al mio amico HELMI e a suo padre AZIZ. Quest'ultimo ha un negozio di souvenir in centro e lo avevo conosciuto due anni prima con Motolibe mentre visitavamo le oasi. Fa la guida sui fuoristrada attraverso le piste dele oasi di montagna e parla bene l'italiano e mi ha aiutato molto quando cercavo una sistemazione per noi e per altre informazioni.
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Purtroppo a causa della crisi, il suo negozio è chiuso e lui si dedica alla sola attività di guida sulle piste anche se, mi informa, con una coppia di amici italiani sta per aprire un campeggio all'interno dell'oasi che circonda la città sperando in una decisa ripresa del turismo in quella zona. Infatti devo ammettere che rispetto alla mia visita di due anni prima, dove i turisti erano numerosi, nelle località di interesse le città si presentano vuote e i pochi visitatori arrivano solo con i pullman per veloci visite alle oasi e poi ripartono per altre mete. Arrivati al residence LOUED restiamo piacevolissimamente colpiti dalla bellezza del giardino con piscina e dalle camere fresche e confortevoli. E' tutto molto curato e le rifiniture sono di pregio e il costo per una camera doppia è di 60 euro a notte. Lasciamo le moto all'interno del residence a bordo piscina, scarichiamo i bagagli e poi le inforchiamo nuovamente per recarci a Nefta a visitare l'oasi. Mentre la visitiamo e attraversiamo la stretta strada che la taglia in due, veniamo invitati da un locale a ristorarci nel suo angolo di palmeto con un the verde delizioso e un succo della linfa di palma che viene fermentato naturalmente. Siamo stanchi e sporchi e decidiamo di rientrare in hotel prima che inizi a calare il sole ma Bako e Giko accettano l'invito del tunisino a visitare un sito li vicino dove c'è il set del film "Star Wars" cosi ci dividiamo dandoci appuntamento per la cena. Arrivati in hotel ci cambiamo e ci infiliamo il costume tuffandoci nella piscina e godendoci il resto del tramonto immersi in acqua. Alle 20.00 i due romani non sono ancora tornati e iniziamo a preoccuparci quando le nostre telefonate non ricevono risposte...dopo mezzora decidiamo di andare a cena senza di loro ma con la crescente preoccupazione che possa essere successo qualcosa e non appena lasciamo l'hotel per recarci a piedi in città, li vediamo arrivare felici e contenti. I due pirla si erano persi pensando che la nostra sistemazione fosse a Nefta e non a Tozeur e avevano girato per circa un ora cercando la strada per il residence. Abituato alla puntualità e alla disciplina con la quale vivo da 30 anni indossando l'uniforme della mia amata FOLGORE ed essendo in un certo senso il "capo carovana" li mando delicatamente "affanculo" pregandoli d'ora in poi di essere puntuali e sopratutto, in caso di percorsi diversi, di accendere il cellualre e informarci di ritardi e imprevisti. Poi ridendo e scherzando ce ne andiamo a cena dove discutiamo del programma futuro che ha una variante forzata. A causa di un guasto il trenino rosso che doveva farci visitare le oasi e le gole montane della zona è in riparazione, quindi decidiamo un programma diverso che ci permetta di fare oasi e la famigerata "pista di rommel"...
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TO BE CONTINUED