Discussione: Goldwing 1800
Visualizza un messaggio singolo
Vecchio 08-05-2012, 11:30   #508
Sgomma
Mukkista doc
 
L'avatar di Sgomma
 
Registrato dal: 27 Feb 2009
ubicazione: sempre tra due curve!
Messaggi: 5.754
predefinito

Dpelago...sono d'accordissimo..le Giap negli anni 80 erano molto avanti...ma adagiarsi fa male..era già successo ad altri gloriosi marchi di perdere velocemente una supremazia tecnologica e commerciale, confidando troppo nel livello raggiunto...

visto che siamo tra appassionati, vi propongo un post sull'argomento che avevo scritto un paio d'anni fa e che riporto in integrale e che dimostra quanto sia facile perdere il primato se ci si adagia sugli allori...:

Quote:
Originariamente inviata da cyclone Visualizza il messaggio
Dove eravate e con che cosa viaggiavate Voi in quegli anni... viaggiavo con la Guzzi 850GT e facevo soffrire le BMW boxer del tempo!
Provo a rispondere..

personalmente in quegli anni ero già combattuto nella scelta tra le moto dei grandi marchi tradizionali tra cui appunto la Guzzi e le nuove Giapponesi, che si stavano imponendo a suon di prestazioni ed innovazione...

Se mi si perdona l'OT, che comunque ci aiuta a stare in compagnia in queste fredde giornate invernali, cedo ad un minuto di nostalgica memoria.
La mia mente risale a quando nei primissimi anni 70 poco più che ragazzo sbavavo già dietro alle più belle moto. In quel periodo si stava realizzando un cambiamento epocale nella produzione e nel mercato della moto.

Guardate questa foto:



Qualcuno di voi riconoscerà il pilota Fittipaldi a cavallo della sua MOTO GUZZI V7 sport, da poco entrata in produzione, una moto all'epoca particolarmente apprezzata!!..Siamo nel 1972...e l'intera produzione motociclistica mondiale sarebbe stata di li a poco sovvertita dalle produzioni giapponesi, che all'epoca risultavano ben più moderne e rifinite. Fa quasi senso vedere come in questa stupenda V7, dalla linea pulita, elegante e sportiva.., l'impianto frenante fosse ancora costituito da freni a tamburo, per altro montati anche su altre blasonate moto sportive dell'epoca come la Laverda 750 SFC, e che ormai a fine carriera, avevano raggiunto dimensioni e pesi imbarazzanti!!

Già da tre anni, Honda aveva lanciato sul mercato una moto destinata ad aprire un n uovo modo di itendere le due ruote, ossia la Honda 750 Four,
Molte aziende motociclistiche e non solo italiane, non seppero comprendere al momento, che dai produttori asiatici sarebbero giunte minacce commerciali enormi, e puntando sul prestigio dei loro marchi tradizionali non investirono una lira nel rinnovamento e nell'evoluzone tecnica...!! Il che si rivelerà mortale per l'industria motociclistica europea.

Ma facciamo un passo indietro..

Qualche anno prima, un'azienda giapponese assolutamente sconosciuta in occidente all'epoca, divenuta un colosso economico in Giappone per le sue realizzazioni in campo navale ed aereo, si mise in testa di costruire moto, e dopo poco, proprio quando la fama dei marchi italiani come la Guzzi (e non solo) era al culmine, decise in maniera molto ambiziosa di conquistare larghe fette del mercato motociclistico mondiale. Vista la sua ancora limitata esperienza in campo motociclistico, si avvalse del prezioso "know-how" tecnico dello staff di progettisti della Meguro, la più antica casa motociclistica giapponese, rilevata nel 1960. Era così pronta per affrontare la grande sfida!!

Penso che avrete compreso di chi stiamo parlando..!!

...Si signori miei..stiamo parlando proprio della Kawasaki ..!!


Serviva costruire una moto dalle caratteristiche eccezionali (ovviamente per l'epoca) e superiori a qualsiasi altra moto di serie mai realizzata!
L'obiettivo, niente popò di meno, era di contrastare il successo, in Europa ma soprattutto sul mercato statunitense, non solo della Honda con le sue recenti Four a 4 cilindri, ma anche delle "maxi" inglesi .
Ci si scontrava con i mostri sacri dell'epoca quali Norton, BSA e Triumph!!.


Torniamo al nostro discorso.
Pochi sanno che la Kawasaki, che negli anni 60 cominciò a farsi apprerzzare per le prestazionali moto a due tempi, ( chi non ricorda la Kwasaki 500 o la bellissima 750 a miscela??), per progettare questa moto che avrebbe dovuto risultare all'avanguardia, si ispirò in particolare a due moto, due mostri sacri all'epoca, e guarda caso erano anche loro italiane...sono la Gilera 500 4C e la MV Agusta 500 4C da competizione, che da oltre 20 anni mietevano vittorie sui circuiti di tutto il mondo!!. .........



.........(minchia viene da piangere a pensare a quali e quanti marchi di prestigio avevamo nel motociclismo italiano, ed a quanta supremazia tecnica e sportiva è stata ceduta..!!

La moto in questione doveva avere 4 cilindri, con prestazioni ed affidabilità di riferimento. I primi prototipi erano pronti nel 1970, la potenza era enorme per una moto dei serie dell'epoca.

Volete sapere di che moto stiamo parlando??...ecco un piccolo indizio:
Il difficile compito venne affidato ai migliori tecnici della Meguro, affiancati da alcuni ingegneri provenienti dal settore aeronautico della Kawasaki e coordinati da Gyoichi Inamura....meglio conosciuto nel mondo delle due ruote con il soprannome di "Ben Mister Z1" o, più affettuosamente, di "Zio Ben".

La moto ai primi collaudi, si mostrò in grado di raggiungere la velocità di 228 km/h...strabiliante per l'epoca, ma mostò anche una una certa fragilità strutturale. A malincuore, Inamura decise di depotenziare il motore, oltre a ridisegnare il basamento, irrobustire i pistoni e i cuscinetti di banco e riprogettare completamente l'impianto di lubrificazione.

Dopo due anni la moto era pronta, ed al salone di Colonia del 1972 fu presentata sua Maestà : "la Kawasaki 900 Z1"...





Questa moto, assolutamente innovativa per l'epoca, aveva 91 Cv e raggiungeva i 216 km/h. ed alzava di molto il livello qualitativo complessivo.

Non erano previsti programmi di competizione sportiva, riservati dalla Kawasaki alle due tempi, ma nel marzo del 1973, scelse la pista di Daytona per tentare di battere alcuni record di velocità per moto di serie, con due esemplari strettamente di serie ed un terzo preparato, nei limiti di regolamento, dalla Yoshimura. In tre giorni di prove, le tre "900 Z1" conquistarono 44 record nazionali e 3 record mondiali di velocità, sulle distanze dei "10 km", dei "100 km" e delle "24 ore". Nel corso dei tentativi, la "Kawasaki-Yoshimura" condotta dal pilota canadese Yvon Duhamel, riuscì a toccare i 280 km/h.

Il successo di critica e di pubblico si rivelò ben presto notevole e fu nel descrivere questo modello che la stampa specializzata coniò il neologismo "superbike", termine destinato ad essere adottato fino ai nostri giorni per identificare precisi segmenti di moto sportive superprestazionali.

Tanto per rimanere nel mondo piloti..ecco NIKY LAUDA sulla sua Kawa 900 Z1 del 1973. LA Guzzi V7 sport di Fittipaldi, di solo un anno prima, apparve di colpo appartenere ad una vecchia generazione!!



Con la Kawa 900 Z1, nasceva il segmento delle "Maximoto"..un segmento che avrebbe visto negli anni successivi, entrare numerose agguerrite proposte quasi esclusivamente da parte delle case giapponesi che via via si superavano vicendevolmente, alzando sempre più gli standard tecnologici e qualitativi, Mentre i glorisi marchi Italiani ed inglesi, incapaci di reagire con altrettanto vigore, erano destinati a soccombere!


Per rispondere alla domanda iniziale, nel 1976 la mia scelta non cadde sulla Guzzi, cadde invece su una indimenticabile Yamaha 350 RD a miscela, ..appartenevo già alla nuova generazione..!!


E' presto per parlare del contemporaneo, ma credo che BMW, con i suoi successi commerciali degli ultimi anni, con la supremazia acquisita anche nel settore sportivo con la RR, con il rinnovato slancio nel settore ipertourer con la K6, stia segnando un nuovo momento di crescita e di modifica dei mercati...ma non credo che i colossi giapponesi, sia pure visibilmente disorientati negli ultimi due anni, si facciano prendere alla sprovvista come successe alle gloriose aziende italiane ed inglesi...mi aspetto reazioni decise e soprprendenti!!
__________________
BMW K 1600 GT-BMW R 1200 GS ADV Lc-Yamaha R1M
Sgomma non è in linea   Rispondi quotando