Quote:
Originariamente inviata da bazzeccola
@ Per farlo ci vuole esercizio, si deve aver visto il molto fatto dai maestri, si deve sbagliare, ci si deve dimenticare di avere sta roba in mano, si deve osservare attraverso la sua finestra, il suo occhio, sapendo che la realtà la si vive da soli. Poi magari la si racconta: con immagini o semplici parole, non c'è differenza. E poi ti deve piacere.
In breve: guardare sempre attraverso l'obiettivo (o il monitoricchio delle saponette anche se è difficile in piena luce) e decidere se scattare onnò. Poi si sviluppa uno stile, si decide di più etc etc.
Mobbàsta che stò addiventà contortamientepoetico emmebbannano*.
*PS
la mia K100RSsedicimilavalvole tira a destra. Cheffaccio?
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Quotolo in toto. E lo Zeiss diventa secondario. Mentre invece si scopre che son fotogarfo di cavelletto.
Il K è come Zeiss Jena, eterna!