ho visto le foto. DUnque,(vado a memoria) negli anni 70 erano ancora molto diffusi i cosiddetti motori sciolti, che venivano comprati dagli assemblatori (ancillotti,gori, swm, etc.) i piu' noti erano gli italiani Minarelli e Franco Morini nei 50 cc , e i sachs tedeschi.
Poi anche gli italiani entrarono nelle cilindrate superiori con Hiro, e in ultimo con Tau.
I motori tau arrivarono quando il fenomeno era gia' calante, ma equipaggiarono moto di assoluto pregio, come le esoteriche HRD red horse 125 e hrd silver horse 125, praticamente delle bimota in miniatura. Erano motori validi ma poco diffusi, comunque non superiori a un rotax tanto per dire.
Siccome Bimota non ha mai avuto tecnici motoristi in grado di progettare motori,usava i motori jap (e anche ducati). Evidentemente quando han voluto fare il V2 si son rivolti all'ing. Trivelli che era il costruttore dei "vecchi" motori Tau .
La parte cilindrica con "4 fori" che si vede in mezzo alla V, evidentemente e' l'alloggiamento dei corpi farfallati per l'iniezione che sfocia nei pacchi lamellari.
Probabilmente han previsto 2 corpi farfallati piccoli per cilindro piuttosto che 1 grosso per usare iniettori piccoli e/o per avere una velocita' dei gas maggiore.
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