Originariamente inviata da devargas

A volte proprio quelli non di primo pelo si sovrastimano. La moto, più di ogni altro mezzo, invita alla ricerca del limite. Il limite stesso lo si saggia in una sbandata poi ripresa, in una derapata magari non voluta, in una accidentale impennata poi rientrata ecc. Si registra il tutto e si ha, complessivamente, una mappa approssimativa dei propri limiti. Poi, se si insiste e non si è piloti, quindi non ci si allena quasi giornalmente e con metodo, all'ennesima, e magari sporadica sparata, basta una sola variabile a cambiare tutto quanto appreso sui nostri limiti: "un differente asfalto, una maggiore umidità, una migliore o peggiore risposta del motore, un bagaglio ecc". Nel caso del soggetto in questione i pneumatici nuovi, mica poco. Meno male che nessuno si è fatto male. Spesso la ricerca di un limite non si accontenta di un "segnale" ma regala direttamente una caduta. Diciamo che, da una certa età in poi, considerata pure la bontà attuale del mezzo motociclistico, alcune velleità andrebbero abbandonate, oltre che per decenza, anche per non ridicolizzarsi, ma soprattutto per godersi la propria moto senza farsi male ne correre il rischio di danneggiare gli altri. A 50 anni o oltre, anche se sei bravo, nessuno ti applaudirà più per un impennata o una piega estrema. A 20 anni sei un manico, a 50 (secondo un opinione comunemente diffusa tra i tuoi azzimati coetanei) prevalentemente un coglione.