L’ho venduta, due righe di commiato
Ebbene sì, ho appena venduto la mia cara, carissima r1150r.
Qualcuno di voi l’ha conosciuta.
Con lei ho fatto veramente di tutto, dai turni in pista, alle vacanze estive, fino in Irlanda.
Eravamo insieme dal 2001, una delle prime consegnate, con i suoi fantastici accessori, il tanto discusso ABS, nera e bella pulita, come mai più sarebbe stata.
Grazie a mio padre che, convinto dell’acquisto, convinse anche me.
Dopo quasi sessantamila chilometri sicuramente ha ancora tanto da dare, ma le scimmie, le leggi del mercato e l’imprevedibilità dell’universo erano a bussare alla mia porta già da qualche mesetto.
Credo di aver saputo apprezzare quasi tutti i suoi pregi, e ne ho goduto alla grande. La prendevo quando c’era anche solo da andare a comprare il pane, oppure per raggiungere un amico sull’oceano in un giorno solo, bevendoci millecentottantasette chilometri.
L’ho taroccata. Forse sviando la sua vera natura. Ma lei pareva esserne contenta. Un bello scarico aperto, via il cat. e su due collettori color oro che mi facevano impazzire. Nel cestino anche il suo filtro dell’aria, gli indicatori arancioni, la barra lunga e altre cosette. La volevo più potente, ma non tanto. Il giusto. Chissà poi qual’è, questo “giusto”.
Mi rimarrà nel cuore, mi ha dato tanto e credo sia una motocicletta tra le più valide. Per me almeno.
Abbiamo passato montagne, colline, spiaggie e sterrati. Era con me quando ho visto i panorami più belli della mia vita. Quando avevo decisamente troppo freddo. O decisamente troppo caldo. Quando c’era la neve o la pioggia. Con me quand’ero stanco o depresso. Con me quando ero felice. E dire che l’ho graffiata, fatta cadere e le ho anche bruciato una borsa. Ci ho fatto le penne e le derapate. E lei niente. Sempre lì disponibile come un cane pastore sotto la pioggia.
Ora l’ho tradita. La moto nuova piano piano me la farà dimenticare o addirittura snobbare.
Accadrà. Perchè siamo uomini. Anzi bambini. E non riusciamo a resistere al gioco nuovo. Almeno non io. Così mi invento che era il momento per venderla, che poi avrei perso troppi soldi e balle varie.
Volevo solo scrivere queste due righe. Per lei, che se le merita. E per me.
Da rileggere quando mi scapperà un “...altro che quel cancello di BMW che avevo!”
P.S.
Ho comprato una Multistrada S e non vedo l’ora di godermela.
Vedremo se sarà all’altezza di chi l’ha preceduta
A breve sul mercatino tutti i pezzi non originali che ora mi ritrovo in garage
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