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Originariamente inviata da abii.ne.viderem
Spesso mi interrogo sul senso che alcuni, anche qui, attribuiscono all'avventura, o a ciò che di essa rimane.
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L'avventura, prima di tutto, consiste nell'uomo che "sfida" l'ambiente che si presenta come ostile.
La battaglia che l'uomo intraprende per superare tali avversità è avventura.
In tale senso ha in sé tutte le caratteristiche per appassionare ed innalzare il contesto da materiale a metafisico.
Cessata la motivazione accessoria della scoperta geografica, rimane accentuato il senso centrato sull'uomo e sulla sua scoperta ed indagine interiore.
Così come all'Ulisse di Omero che si trasforma di quello di Joyce.
O anche l'uomo di "2001 odissea nelle spazio" dove l'avventura giunta all'estrema lontananza geografica implode nell'intimo dell'umanità.