Ricambio gli abbracci, ragazzi... la solidarietà, mi siete stati vicini tutti (anche chi non sapeva) in questi giorni. Leggendovi (anche se poco), intervenendo un pochino, anche se laconicamente. Mi avete tenuto compagnia.
Anche gli amici di QdE che sono venuti a trovarmi, quelli che mi hanno sentito, o scritto, ogni giorno per sentire come stavo... come potrò ringraziarvi? Chi mi ha portato cuffie, grucce, libri, generi di conforto, arance, lime... Che cuore amici.
Non sono più ricoverato: ora sto a casa mia, vengo accudito "
in beetween days" da familiari, amici volenterosi, creditori, micuggini eccetera. Per un bel po' sarà così, mi barcamenerò come un pensionato infermo dentro casa, aspettando di essere abbastanza autonomo da uscire fuori e fare la vita del pensionato fuori in cerca di cantieri da guardare e criticare. Per fortuna il mio mestiere è roba che si fa da dietro una tastiera, per cui riuscirò ugualmente a portare avanti le cose che devo portare avanti. Spero almeno.
Mi terrete un po' compagnia. Vi ringrazio fin d'ora.
F.