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Vecchio 12-10-2005, 01:19   #7
Guanaco
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Serir, secondo me la paura che va e viene è una cosa normale.

Capita anche a me e credo che sia un segnale subliminale che ogni tanto viene a galla come conseguenza di una serie di elaborazioni (inconsce) delle varie situazioni stradali che abbiamo incontrato nel corso del tempo.
Ritengo che questa paura sia sana, perché riflette autoconsapevolezza e senso della realtà. Spesso il casco, la ciclistica, il motore e l'adrenalina filtrano la realtà: non è un bene.

Vorrei aggiungere questo: la moto è oggettivamente più pericolosa di altri mezzi, per cui va guidata con maggiore concentrazione e prudenza. Quella paura di cui parli può proprio servire a limitare il divario di rischio tra una moto e un'auto che spesso viene condotta in modo distratto.

Quanto alle pieghe: beh, non credo che di per sé quelle influenzino più di tanto il pericolo. A contare è semmai dove e quando le fai. Cadere per una piega un po' pronunciata su un buon asfalto asciutto mi pare improbabile. Ma fare una piega brutale, e quindi aumentare l'andatura, su una curva cieca o su fondo irregolare è un altro paio di maniche. Peggio ancora gli ingarellamenti...

In ogni caso, personalmente ti consiglierei di non andare nel traffico oltre la velocità che ti senti di tenere, indipendentemente da quello che fanno gli altri. Su strade libere, invece, qualche lieve accenno di "allegria" ogni tanto può fare bene. Tanto per riprendere confidenza. La confidenza è utile quanto la paura, anche se sembrano nemiche. Basta stare nei limiti.

Poi c'è la sfortuna, ma quella può colpirti anche nella vasca da bagno. Corna facendo...