Visualizza un messaggio singolo
Vecchio 16-10-2011, 14:42   #10
momi20
Mukkista
 
L'avatar di momi20
 
Registrato dal: 29 Sep 2008
ubicazione: Modena
Messaggi: 666
predefinito

Quote:
Originariamente inviata da zergio Visualizza il messaggio
Sei un grande.

Un pò ostinato nel "risparmio a tutti i costi" ma lessi con piacere il racconto Dell'altro tuo viaggio.

Aspetto il seguito.
Quote:
Originariamente inviata da Bububiri Visualizza il messaggio
Beh che dire..........a parte il risparmio spasmodico ad ogni costo ottimo racconto e tanta invidia!!!!!
Ostinato e un poco costretto: solo volo e nolleggio moto sono sui 1500 €

proseguo

23-06-11
La giornata di ieri si era conclusa con la pioggia e anche stamattina spioviggina, oltre ad un certo numero di nuvoloni minacciosi. I miei scarponi da trekking non reggono ore di acqua in moto e quindi decido di andare a comprare degli stivali di gomma in un negozio di articoli da giardino. Detto fatto, rientro al Cat Nap, impacchetto tutto e via: rompo la chiave dei box laterali. In queste situazioni bisogna ragionare a mente fredda e lo faccio dopo dieci minuti di imprecazioni in dialetto modenese: ho detto dieci minuti, perché è dopo questo lasso di tempo che ho notato l’espressione sconcertata della proprietaria che mi guardava dall’altra parte del cortile. L’unica soluzione possibile è andare a cercare una ferramenta. La chiave è rotta dentro, uno dei bauletti (già ovviamente riempito) è quindi bloccato e l’altro (riempito anche quello) è aperto, ma non posso pensare di viaggiare col bauletto non chiuso a chiave.

Mai perdersi d’animo


trovo una ferramenta e il proprietario, che mastica serrature da oltre 30 anni, libera la serratura e poi riesce a modificare una chiave simile che aveva in modo tale che si riescono ad aprire nuovamente i bauletti: funziona meglio dell’originale e ovviamente ne faccio un paio di copie.








Prima di mezzogiorno riesco comunque a partire e arrivo alla frontiera della Namibia a Vioolsdrif: che belle le frontiere africane. Sembra sempre di essere al mercato: code approssimative, moduli ovunque. Abbastanza rilassate insomma. Abbastanza veloce il tutto, una rapida occhiata ai documenti della moto, pago la tassa per la moto, il costo del visto, che poi forse non era un vero e prorpio visto, ma comunque il tutto è estremamente veloce…tranne che per il saldo finale. Fra i due paesi c’è una perfetta equivalenza di valore delle monete, quindi 1 dollaro del SudAfrica = 1 dollaro della Namibia, io però ho usato i contanti per pagare la ferramenta. Alla frontiera non c’è l’ufficio per cambiare i dollari Usa che ho con me e non accettano carte di credito o bancomat. Non c’è problema mi dicono gli impiegati. Poco oltre il confine c’è una stazione di servizio con un bancomat, posso andare con la moto a prelevare, poi torno indietro e finisco di pagare. Non ci credo nemmeno io: entro in namibia senza aver terminato le formalità doganali. Arrivo alla stazione di servizio…e lì scopro che accetta solo la VISA e non il bancomat della CirrusMaestro che ho con me. Il pin del bancomat l’ho portato con me, quello della mia carta di credito VISA no: ovviamente. E adesso ?



ancora una volta un colpo di fortuna: a meno di un km c’è la prima città con una banca, ma ormai sono le 5 di pomeriggio…provo ugualmente e scopro che mi viene in aiuto il fuso orario. La namibia è un’ora indietro rispetto al Sud Africa, sono le 16.00, banca ancora aperta. Prelevare soldi dalla mia VISA è troppo complicato, cambio i $, torno alla frontiera , pago e poi riparto.
Craig mi aveva ripetuto varie volte “Non guidare mai di notte in Africa: animali camion auto e niente illuminazione, non farlo mai”. Idem le guide conosciute al mio arrivo in Africa a Gordon’s Bay. Come primo posto volevo vedere il Fish River Canyon, ma il campeggio era ad Al Ais, come vi ho indicato sulla cartina: dritto a nordo poi alla C10 girare a sx e sempre dritto.



Arrivo all’incrocio col sole che sta tramontando e inizia il mio primo sterrato africano: perfetto, con la luce che sta andando via. Sono una lumaca, raramente riesco ad andare oltre i 60 km/h alle 7 è davvero buio, mai vista una macchina. C’è una sola strada, ma il dubbio a un certo punto viene. Dove sto andando ? Dopo 30 km improvvisamente noto una cosa che mi tranquillizza: i pali della luce. Quei fili arriveranno pure da qualche parte.
Raggiungo il campeggio (20 € il posto tenda) a notte fonda: problemi di posto = 0, è bassa stagione. Mi sistemo vicino ad una famiglia sudafricana in vacanza e uso il loro fuoco per prepararmi la cena.







Chiaccheriamo un poco e scopro che il papà dei ragazzini da giovane è stato nazionale di karatè e ha partecipato ai campionati mondilai negli anni 80: il suo problema era di solito convincere giudici ed organizzatori che lui era sudafricano. Bianco ? No in Africa sono tutti neri. Mi confessa che nella sua azienda da sempre hanno lavorato dipendenti di colore e bianchi, senza problemi. Però nel momento in cui l’apartheid è caduto con l’elezione di Mandela, una sua cugina si traferì in Australia, per la paura di essere uccisa. Comunque sempre un’integrazione che alla fine ha portato dei diritti alla popolazione di colore, ma le due comunità sono distanti e completamente separate come prima.

24-06-11

Mi alzo e guardo il panorama attorno al campeggio







parto per il Fish River Canyon. Beccatevi questa nota “culturale” ( copia e incolla ovviamente)

Il Fish River Canyon si trova nella Namibia meridionale. È secondo per dimensioni solo al Grand Canyon in Nordamerica, e rappresenta una delle maggiori attrazioni turistiche del paese. Si estende per circe 160 km, con una larghezza che arriva fino a 27 km e una profondità che in alcuni punti supera i 500 m. Circa 90 km della lunghezza complessiva del canyon si trovano in terreni di proprietà privata oggi adibiti a riserve naturali.

Il primo animale selvaggio: credo un babbuino





Se incroci un ciclista su uno sterrato in Namibia, gli dai un’occhiata: se ha la bandiera italiana ti fermi per una foto. Questo romano di mestiere è un’istruttore subacqueo e terminata la stagione in Egitto ha deciso di prendersi un periodo di pausa. Ha comprato la bici e l’attrezzatura e poi è partito dal Cairo per arrivare a CapeTown in SudAfrica. Mai andato in biciletta in vita sua, ma lungo la strada ha imparata. Sta viaggiando da un po con altri due cilclisti francesi incontrati per strada.



Arrivo al Fish River Canyon, pago l’ingresso alla riserva e poi dopo pochi chillometri, lo spettacolo è davvero mozzafiato. Bellissimo, rimango colpito come quando anni fa vidi il Gran Canyon







Il paradiso dell’autoscatto: appoggi la tua macchina dall’altra parte della strada poi vai di fianco alla moto, tanto non passa nessuno





ormai è oltre l’una, alla stazione d’ingresso mangio un panino



poi riparto: il prossimo punto da raggiungere è Sossusvlei per le famose dune di sabbia, ma dovrò dormire alla sera da qualche parte, il percorso è quasi tutto ciotolato e allora anche 200km diventano una lunga distanza…specialmente se come pilota riesci a tenere una velocità di crociera attorno ai 50 km/h





il mio primo guado durante la stagione secca



con una piccola deviazione mi fermo a prendere un caffè in quello che era segnato come paese: in realtà è solo un’albergo, quasi deserto data la stagione



non so perché ma mi ricorda qualcosa



la ragazza del bar mi fa assaggiare della carne secca



il recinto mi aiuta un poco nel cogliere al volo questa antilope (?)



nel tardo pomeriggio raggiungo la città di Bethiane (storpiatura di Battista). Un solo albergo con annessi posti campeggio



il propriietario mi tranquillizza dicendomi che da quando hanno messo il filo spinato elettrificato la gente ha smesso di entrare allla sera: talvolta ad alcuni motociclisti hanno portato via gli abiti lasciati appesi fuori. Poi adesso nelle case vicine sono venuti ad abitare dei poliziotti, quindi si sta più tranquilli: riuscirò a chiudere occhio ?


Alla sera la coppia che gestisce l’albergo (la prima costruzione in pietra di Bethiane) mi offrono una zuppa di verdure preparata dalla moglie nella zona del camino. Loro non si sono voluti far fotografare





la temperatura sta andando giù rapidamente e quindi chiedo se per caso possono prestarmi una coperta: la signora torna con 2.
Alla fine ho usato il pile, i guanti i calzettoni, sacco a pelo una coperta sotto e una sopra e insomma sono stato abbastanza bene…che freddo in Africa.
__________________
Ogni grande viaggio inizia con un piccolo passo
momi20 non è in linea   Rispondi quotando