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Vecchio 03-10-2011, 11:49   #19
devargas
Mukkista in erba
 
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Originariamente inviata da martix77 Visualizza il messaggio
Sabato scorso, sto salendo da Bologna verso il passo della Raticosa. Il tratto di strada è bello tortuoso con curve e controvurve, la maggior parte con visibilità ridotta. Improvvisamente mi appare davanti un tipo con StreetFighter con "ginocchio a terra" dove l'unica parte in corsia era il punto di contatto tra gomma e asfalto (considerando che riga fa campo). Lo schivo spostandomi (anzi, teletrasportandomi) sul bordo destro.

Oggi, sono circa le 18:00 e mi trovo tra Loiano e Pianoro, in direzione Bologna.
Il passo è disinvolto ma tranquillo, visto il sole basso e la giornata sulle spalle.
Ad un tratto mi raggiunge da dietro un motociclista con una Speed Triple. Visto che al ragazzone piace stare a distanze di sicurezza che si misurano in millesimi di millimetro , mi avvicino al bordo destro, rallento e faccio segno di passare.

Questo passa e si fa una bella serie di curve (tra cui un paio con visibilità praticamente zero) invadendo allegramente l'altra corsia.

Mi domando e mi chiedo: ma è così difficile rimanere nella propria corsia???

Vuoi fare i "piegoni"? Benissimo, falli nella tua corsia.
Vuoi mettere il "ginocchio a terra"? Liberissimo, ma nella tua corsia.

Vorrei svelare un segreto a questi "motociclisti": non state guidando la moto. È lei che vi porta in giro.

Scusate lo sfogo, ma ci sono già abbastanza ostacoli (più o meno semoventi) di cui preoccuparsi e non vorrei farmi del male a causa di moto che portano in giro qualcuno...
Quello di tagliare le curve è un bel problema ed anche un bell'elemento di discussione. Hai detto bene, è un arte "pilotare" sulla propria carreggiata, perchè spesso, proprio la velocità acquisita in quelle due o tre curve visibili, ti porta alla scelta di traiettorie obbligate che poi, invariabilmente, ti conducono nell'altra corsia. Il dogma dovrebbe essere: In strada non si corre, ma per alcuni è difficile. Allora una regola più elastica e ragionevole potrebbe essere: "accontentati di una puntatina di qualche secondo in quelle due o tre curve che ti ispirano e sono visibili" poi però rallenta, tieni la destra e la successiva mezz'ora cammina da cristiano. Invece avviene l'esatto opposto, corrono, sistematicamente e sempre per tutto il tragitto. Questo poi è anche un gran pericolo per chi vorrebbe tenere il ritmo e divertirsi "tagliando" le curve unicamente sulla propria corsia. Va da se che se hai metà strada vai della metà più piano di questi grandi corridori. Il rischio non è solo quello di essere incrociati, ma anche di essere tamponati. Spesso la velocità è tale che, su strade strette, la traietoria impostata non è facilmente modificabile. Insomma, se la moto è pericolosa, la colpa è di questi..."estremisti".
devargas non è in linea   Rispondi quotando