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Originariamente inviata da Smokey
prendo la Harley per fare, in giornata, circa 700 km tra andata e ritorno.
Scettico per un tale tragitto. La decido di darle fiducia.
Parto pensando di dover, per la prima volta in vita mia, far ritorno rinunciando al viaggio.
Ma lei va. Ronfa e pistona come mai credevo. Ritmo allegro e pieno di gusto.
Penso ad un buon blues. Magari bbking ed Eric Clapton.
Sorpassi facili. Comoda come mai credevo. Mi rendo conto che c'è anche un paesaggio intorno alla strada. Mai considerato prima.i piace. Dopo 700 km mi spiaccio per la prima volta che i km siano finiti. Ma sono a casa riposato come mai, nemmeno coi vari gs avuti.
E pieno di ricordi belli.
Stesso viaggio col diavel.
Grande gusto. Ma paghi dazio. Il sentirsi tutt'uno con la moto,
La soddisfazione di accarezzare le curve con maestria, trovandosi inclinati come mai potresti senza una due ruote, e pensare che sai farlo, non ha eguali.
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Ringrazio Iddio, il MIO, di avermi fatto motociclista.
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Bellissimo.
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Originariamente inviata da Smokey
La pura ebbrezza del modo che scorre veloce, non ci son cazzi, è bellissima e .... Frastornante.
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Non so quanto scommetto, o forse lo so,
Ma punto ogni volta che accendo la moto.
Se mi va bene, ho rubato ancora. E resto impunito.
Se mi va male non potrò dire null'altro!
Non sono un pazzo ma mi piace la moto. Tanto. Ed amo chi mi aspetta. Spero riusciate a capire che non sono uno scriteriato. Ma orbito nel limbo tra moto e ragione. Se sposto verso la ragione perdo la" moto". Se propendo verso la moto, troppo, perdo il piacere della ragione che è la misura di ogni cosa.
Penso che ogni biker, e qui lo scrivo correttamente, sia un ladro di vita.
Io rubo, fin quando posso. Ma con misura. Ma rubo. A più non posso.

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Inaccettabile.
Non sopporto la retorica della moto come sfida alla vita, un giorno da leone e poi sbammm, tanto ormai ho vissuto la mia vita spericolata, chissenefrega.
Se si crede che la moto debba per forza essere una roulette russa, tanto vale usare una Colt, è MOLTO più eccitante.
E neanche posso accettare l'idea che la moto debba coincidere con l'irrazionalità: il sonno della ragione genera mostri; in questo caso, più propriamente, morte.
Io
guido la moto, che è una cosa bellissima, ma soprattutto molto, ma molto diversa da ciò che hai descritto.