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Vecchio 03-10-2005, 12:45   #23
Guanaco
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La moto è pericolosa, inutile negarlo...

Ha qualche leggero vantaggio sulla sicurezza attiva, in quanto è meno larga e può meglio sfruttare alcuni spazi di fuga, sta anche meno in soprasso, perché è più performante di un'auto... ma quando si tratta di sicurezza passiva (impatto) non c'è n'è...

Non ha zone di assorbimento energetico, non ha (finora) airbag, cinture di ritenzione, non protegge il corpo del conducente... e il casco e le altre protezioni nell'abbigliamento sono poca cosa...

Cosa si può fare? Contro la sfortuna niente. Quella di può colpire anche se stai rintanato in casa. Per il resto: prudenza, molta prudenza e poi ancora prudenza. Ci vogliono il doppio degli occhi di quando si guida l'auto. Bisogna prevenire le manovre degli altri, guardare molto in là. Tenere una velocità non troppo diversa dalle colonne di auto, anche se sono lente...

L'Italia è un paese stretto e lungo, densamente popolato e con moltissime auto. Il traffico è spesso poco disciplinato... e ci metto dentro anche noi motocilcisti. Bisogna evitarlo. Non andare dove si sa che c'è pericolo. Frequentare zone libere. Io sono arrivato al punto di non uscire certe domeniche. Esagero? Forse... Ma anche a me passa la voglia di godermi la moto se penso a un possibile impatto. Siamo fragili. Basta un niente...

Per finire: mi sto seriamente interrogando sul senso di moto con molti CV. Che me ne faccio dei 170-180 CV di una hypersport? Non si possono sfruttare su strada, ma poi finisce che uno, specie se giovane, è portato a girare la manopola e allora il ritmo cresce, l'adrenalina t'invade, tutto sembra un videogioco, finché non trovi un carro agricolo quasi fermo dopo una curva cieca... A quel punto le pinze radiali o i dischi a margherita non servono a un fico. E anche l'ABS non può fare miracoli...

Meglio moto che si godono in un altro modo, con una bella coppia sotto, ma non per allungare come ossessi, solo per godere il rumore, per sentire il motore, per assaporare una buona ciclistica, ma sempre a velocità umane, simili a quelle del traffico, nell'ambito delle aspettative di un conducente d'auto che affronta un incrocio e non pensa certo di vedersi arrivare di traverso una palla di cannone...

Contro il destino siamo inermi, ma c'è anche la ragione: nella guida, nella scelta del mezzo e del percorso...

Ultima modifica di Guanaco; 03-10-2005 a 12:50