Vorrei provare a chiarire la questione una volta per tutte: spostare il corpo è utile, ma non indispensabile per curvare.
Fate la seguente prova: mettetevi in sella perfettamente al centro e rigidi, stringete bene le ginocchia intorno al serbatoio e premete sulla manopola interna alla direzione in cui dovrete curvare. Osserverete che la moto curva alla grande, con rapidità e potenza, senza alcun bisogno di altri movimenti.
Provate invece a lasciare il manubrio e a curvare spostando anche con grande enfasi il corpo da una parte: la moto curverà pochissimo, ammesso che curvi.
Certo: se lo fate con le mani sul manubrio, la moto curva perfettamente, ma questo non avviene per lo spostamento del corpo in sé, ma perché premete sulla manopola interna, in quanto ciò è una conseguenza naturale dello spostamento del busto all'interno della curva.
In altre parole, il controsterzo è l'autore della curva per almeno 95%, e può esserlo per il 100% senza particolari controindicazioni, almeno nella guida normale, turistica.
Con ciò - attenzione - non voglio dire che spostare il corpo non serva, tutt'altro!
Ho frequentato anch'io i corsi di guida sicura, presso il GSSS - a dirla tutta, sto per frequentare un corso per qualificarmi come istruttore federale IGSS - e so bene che cosa insegnano, giustamente.
Lo spostamento del corpo serve a bilanciare la moto, in modo tale da favorire la traiettoria scelta da chi guida.
Nei corsi di guida sicura su strada insegnano a sporgersi col busto (ma per nulla o poco con il sedere) verso l'interno prima dell'ingresso in corva, e poi a portare giù la moto con il controsterzo e con la pressione del ginocchio esterno sul serbatoio.
E' giusto fare così se si vuole guidare al meglio su strada - anche se ciò non è indispensabile - perché lo spostamento preventivo del busto predispone la moto all'ingresso in curva, facilitando il compito al controsterzo, rendendo l'ingresso in curva ancora più pronto, oltre a diversi altri vantaggi.
In realtà, tutto può servire in moto, e quasi tutte le tecniche servono a più di uno scopo, ma il loro uso corretto dipende dalle circostanze, e le stesse cose che possono essere assai proficue in una circostanza, possono diventare controproducenti se fatte a sproposito nelle circostanze sbagliate
Ad esempio, sporgersi completamente fuori sagoma portando fuori anche il ginocchio fino a strusciare la saponetta a terra è una mossa indispensabile in pista, soprattutto perché consente al pilota di aumentare notevolmente la velocità di percorrenza in curva una volta che la moto ha raggiunto il limite fisico di piega, evitando di strusciare le pedane a terra e mantenendo le gomme nell'area di appoggio ottimale.
Una manovra del genere quindi ha senso se si intende piegare a 50°, ma non ha praticamente alcuna utilità se fatta con la moto inclinata a 25° (e con gomme dal profilo molto sportivo, peggiora anche le cose, perché riduce l'area dell'impronta a terra).
Eppure, anche nella guida turistica, buttarsi fuori sagoma verso l'interno può avere senso eccome, in particolari circostanze, come, ad esempio, quando in curva piena ci si trova in presenza di sconnessioni tali da causare con ogni probabilità una spanciata a rischio di caduta; in una situazione del genere occorre ridurre l'angolo di piega della moto, per aumentare la luce a terra, e l'unico modo per farlo senza perdere la traiettoria è appunto questo.
Al contrario, ci sono dei casi in cui conviene buttare il corpo il più possibile all'esterno della curva: tipicamente, per fare un'inversione a U o un tornante molto stretto. In tali situazioni, ciò consente alla moto di inclinarsi molto di più del normale e questo riduce notevolmente il raggio di sterzata, aumentando la maneggevolezza.
Insomma, spostare il corpo è utilissimo in molte circostanze, ma per tutte, proprio tutte le curve che percorriamo, dobbiamo ringraziare il controsterzo.
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Claudio Angeletti
L'arte della sicurezza in moto
BMW S1000RR 2025 - Silence S01+ 2022
Ultima modifica di Wotan; 23-03-2011 a 11:42
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