Quote:
Originariamente inviata da Zel
tu scrivi alla fine la stessa cosa che pensavo (e dicevo) io all'inizio.
e invece pare che no. se č anti-dive (e non lo č, č solo legggggggggerissimamemnte pro-dive), copierebbe meglio quindi mantenendo pių costante il contatto e l'aderenza.
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guarda, lungi da me in questo caso voler entrare in discorsi complicati, che mi sfiniscono e non sono utili alla comunita'.
Ricordo che col ciao, se prendevi una buca in frenata era come avere la forcella rigida.
Ora il mio ragionamento e' il seguente,non so se e' giusto o sbagliato "trigonometricamente":
A cosa serve avere una sospensione a lunga escursione? ad avere uno smorzamento piu' dolce di una asperita' importante.Vedasi le moto da fuoristrada. Questo e' pacifico e indiscutibile, se dispongo di tanta escursione posso copiare meglio le piccole pur evitando il fine corsa con le grosse. Il tutto lo si paga con grossi basculamenti e trasferimenti di carico.
Se io faccio una forcella a escursione limitata come le moto stradali sportive, ho un assetto piu' piatto ma devo dissipare l'energia del colpo su una corsa minore, di conseguenza e' piu' difficile copiare le asperita' minime e posso saltellare. FIn qui l'ABC, comprensibile a chiunque.
BEne... io faccio una geometria antidive, vuol dire che sfrutto l'energia cinetica della moto per tenere sostenuta la forcella. PEnsa a quando si facev l'antidive meccanico nelle 125 gp, con una asta di reazione sulla pinza freno che sfruttava il fatto che il disco tendeva a trascinare la pinza in rotazione (non era vincolata alla forcella bensi' all'asta di reazione), e l'asta spingeva sulla piastra di sterzo. Mi pare lo facessero sulle garelli da gp.Ebbene, ho fatto questo esempio perche' e' facile da visualizzare. Tu facendo l'effetto antidive crei una forza contraria all'affondamento.QUando prendi una asperita' tale forza contraria si va a sottrarre alla spinta dell'asperita', a differenza di una forcella tradizionale dove l'asperita' si somma alla forza dovuta alla frenata che schiaccia la forcella.Il risultato e' che l'escursione e' minore, quindi smorzi il colpo su una escursione minore, ovvero lo smorzi in maniera piu' secca, e questo sullo sconnesso puo' indurre saltellamento. QUesta la mia deduzione anche se non pretendo di aver ragione. E' un tentativo di svincolare il ragionamento dalla geometria ma di vincolarlo alla sola escursione. Stesso colpo con meno escursione disponibile= comportamento piu' secco. Se poi la minor escursione disponibile e' perche' ho molle piu' dure in forcella tradizionale oppure telelever che ottiene l'effetto per geometria,il risultato e' lo stesso.
IL telelever pero' puo' essere dolce in fase normale, quando non si frena, proprio perche' l'effetto antidive e' dovuto alla geometria e non alle molle dure.Ecco che in fase normale e' in svantaggio una forcella dura tradizionale. In frenata il telelever in soldoni avrebbe il comportamento di una forcella tradizionale con molle molto dure,senza averne gli svantaggi in guida normale.Ma come questa in frenata stenta a copiare le piccole asperita'.