E' stato uno dei libri dei miei 18 anni...
Giovani americani nel secondo dopoguerra, insofferenti, alla ricerca di dimensioni nuove, comprese quelle della droga. Giovani ai quali non importava dove si andasse, importava che si andasse. E' scritto con la tecnica della "scrittura automatica", in parole povere riportando sulla carta "automaticamente" il corso del pensiero, con digressioni, interiezioni, cambi di direzione...se si legge così, come se si ascoltasse lo scrittore che parla è molto più facile e godibile. Ognuno ha i suoi gusti: può non piacere, ma è una grande opera. Per quanto mi riguarda basta l'ultimo capoverso a renderlo immortale: "Così in America, quando il sole tramonta ed io siedo sul vecchio diroccato molo sul fiume... ...penso al vecchio Dean Moriarty, il padre che mai trovammo, penso a Dean Moriarty".
Fernanda Pivano, scomparsa poco tempo fa, sorriderebbe ad essere definita "intellettuale di turno". Non lo è mai stata. Leggete bene - tutto ciò che trovate di lei, a cominciare dall'Antologia di Spoon River di E. L. Masters, da lei tradotta - e troverete una mente lucida, un cuore pieno di entusiasmo, un volto sorridente.
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