Mercoledi 2 giugno 2010 - Tiszaujvaros (H) - Vrhnika (SLO) - 708km
Ormai sono in piena Europa e quindi il mio GPS ha ripreso a trovare e seguire strade realmente esistenti e quindi al mattino riprendo agevolmente l'autostrada M3 in direzione di Budapest; la giornata si presenta nuvolosa e grigia man mano che si avvicina la capitale, il cielo si fa sempre più minaccioso di acqua e temporale. Lungo l'autostrada si incontrano frequentemente i controlli del pagamento della "vignette" virtuale. Non ho capito bene come funziona, credo che riprendono il numero di targa del veicolo e poi vanno a vedere se risulta registrato e pagato. In ogni caso non ci si ferma mai, il traffico è sempre scorrevole anche in prossimità di Budapest. Qui basta seguire i cartelli per M7 - E71 e si viene instradati su una specie di tangenziale che evita di passare per la città; c'è qualche lavoro in corso ma non rallenta molto il traffico. Intanto, com'era nei preamboli del mattino, inizia a piovere e via via che procedo verso ovest l'intensità aumenta sempre di più.
L'autostrada sfiora il lago Balaton; in una giornata decente avrei potuto anche pensare di fare una deviazione e costeggiare il lago, ma oggi è meglio tirare dritto: tra pioggia, foschia e freddo non è il caso di perdere troppo tempo in giro, tanto non si vede niente. Tra l'altro non ho in tasca nemmeno un fiorino ungherese, per cui non potrei nemmeno bere un caffè. Di positivo c'è che il percorso è tutta autostrada, per cui anche con la pioggia non è poi così faticoso procedere. Nel primo pomeriggio arrivo al confine con la Slovenia lungo la strada che ora è diventata M70 in Ungheria e A5 in Slovenia, alla prima stazione di servizio slovena mi fermo a fare benzina, a prendere la vignetta autostradale slovena e... a bere il primo caffè espresso decente. Ahhh, che goduria, mi sembra che i 700km che mi mancano ancora da casa non esistano nemmeno, non potete nemmeno immaginare cosa significa un buon caffè dopo un mese di astinenza. Comunque riprendo subito, voglio arrivare almeno fino a Lubiana, poi posso pensare di fare l'ultima tappa di questo LongWayStan. Però mi aspettano ancora tre ore buone di marcia sotto il diluvio universale, finalmente arriva la capitale slovena, vado oltre e la prima uscita è mia, ora si tratta di trovare un posto dove fermare le due ruote, fare una bella doccia calda, mettere qualcosa sotto i denti e finalmente mettersi orizzontali sopra un materasso. Arrivo nella cittadina di Vrhnika, in centro c'è un grosso albergo ma è al completo, così proseguo lungo la strada. Poco dopo noto ad una deviazione a destra un cartello di un agriturismo con un benvenuto ai motorbikers: ottimo! La deviazione prende a salire, e dopo 4/5 chilometri di curve in salita mi ritrovo in un bellissimo posto in collina in mezzo ai boschi. E' tutto molto ordinato e pulito, le case sono in classico stile alpino, c'è verde dappertutto, sembra di essere in Svizzera. L'agriturismo c'è, è anche bello ma sembra chiuso.
Sulla porta comunque c'è un numero di cellulare, chiamo ma non risponde nessuno. Attendo qualche minuto ma non si vede anima viva, mi prende un po' lo sconforto, sono un po' stanco e non ho molta voglia ancora di girare a cercare un posto per dormire. Alla fine mi decido, sto per saltare in sella e girare la moto per andarmene, quando finalmente arriva di corsa il proprietario. Parla solo inglese, chiedo se mi posso fermare a dormire e mangiare qualcosa e lui molto gentilmente e scusandosi per il ritardo, mi dice che è lì per quello. Finalmente, sono salvo. Le camere sono nella casa accanto all'agriturismo, nello stesso edificio dove vive tutta la famiglia, sono molto grandi e confortevoli e mi trovo subito a mio agio. Per cena poi mi fa trovare una zuppa calda di porcini e una grigliata di carne squisita, sono l'unico ospite e dopocena si intrattiene a scambiare quattro chiacchiere, davvero una bella serata. L'occasione è anche quella di ripercorrere un po' tutto il viaggio, è tempo di bilancio, domani arrivo a casa e si incomincia a tirare le somme.