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Vecchio 11-10-2010, 12:04   #56
pieroesilvia
Mukkista in erba
 
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La tragedia mi tocca da vicino logicamente ma fa parte del mio lavoro e ne sono consapevole. Eventuali ritardi nel terminare il racconto sono dovuti al fatTo che da oggi sono rientrato in servizio e quindi avro' meno tempo da dedicare alla stesura...comunque ormai sono quasi alla fine....
Quindi proseguiamo

impauriti dal numero esorbitante di pullman turistici che invadono la cappadocia decidiamo di iniziare il nostro tour molto presto. Prima destinazione la visita alle città sotterranee. Arrivati al primo sito, nonostante fossero appena le 8 e 30, decine di bus affollano la piccola area di parcheggio e centinaia di turisti sono in fila per la visita. Cosi con silvia decidiamo di saltare il sito e recarci alla seconda città, scoperta + recentemente e molto piu' grande . La scelta si rivela azzeccata dato che siamo praticamente soli. Paghiamo 30 lire turche per l'ingresso, cioè 15 euro, ma devo dire che anche se sono ben spese il prezzo è eccessivo considerando il tenore di vita turco. Naturalmente all'ingresso i pochi cartelli presenti sono solo in turco e tedesco e anche le guide parlano un inglese approssimativo e quindi aiutati dalla guida ci dirigiamo nel sottosuolo ad esplorare questa meraviglia. La città si estende per ben otto livelli nel sottosuolo e il cunicolo di aerazione è profondo 100 metri. Stretti cunicoli scendono nelle viscere della terra e spessissimo io e silvia (due mezzeseghe) siamo costretti a chinarci a 90 gradi x percorrerli. Il sito è interessante e la temperatura interna è almeno 10 gradi + bassa che all'esterno. Stanze private, sale comuni, magazzini e porte di pietra circolari poste ancora nei loro incavi sono testimonianze dell'ingegno di quei popoli antichi. Soddisfatti decidiamo di uscire e di farci un giro x le campagne della regione evitando i luoghi + famosi e goderci sia il panorama, che il possibile contatto con qualche abitante della zona. Prendiamo una strada battuta solo da famiglie sui trattori e lo spettacolo che ci si apre davanti è incredibile. Formazioni rocciose scavate in ogni angolo si estendono a perdita d'occhio, le strade sono completamente deserte e solo il vento disturba il silenzio assoluto. Ad un certo punto ci troviamo su una strada che è il sogno di ogni mototurista....deserta, soleggiata e fantasticamente panoramica. E' cosi deserta che dopo circa 30 minuti che la stiamo percorrendo non abbiamo ancora incrociato nessuno, ne auto ne veicoli ne persone. Cosi colto da ispirazione ( e dal bisogno di cambiare acqua alle olive) fermo la moto letteralmente in mezzo alle due corsie ponendola perpendicolare ai due sensi di marcia..metto la macchina fotografica sull'asfalto e inserisco l'autoscatto. Abbiamo il tempo di fare 5 foto, espletare i bisogni fisiologici e ripartire senza la presenza di anima viva se non qualche gazza che zampetta vicino alla moto. Estasiati ripartiamo a velocità ridotta per goderci le mille sfumature delle strade, delle rocce, delle formazioni di tufo, e dei sorrisi che i rari incontri con le persone ci concedono . Ad un certo punto, persi dal panorama, perdo la strada e mi dirigo verso il nulla assoluto. Resomi conto dopo qualche km che la strada non portava da nessuna parte, fermo la moto e mentre studio la cartina di Faruk due somarelli con in sella due vecchietti dall'età arcaica scendono verso di noi. Prendo la cartina e pur sapendo che i poveri cristi non conoscono una sola parola di inglese o italiano mi dirigo verso di loro per qualche indicazione. Mentre punto il dito su dove devo andare ( NOJO VOULEVAM ANDAR... MITICO TOTO' ) e su dove credo invece di essere, il vecchietto sul primo somarello stracarico di sacchi senza degnarmi di una minima attenzione fa cenno a silvia di avvicinarsi e di unire le sue mani. Silvia cerca di capire cosa voglia e lo accontenta e piano piano si ritrova le mani stracolme di enormi grappoli di uva ( squisitamente saporita) che il nonnino estrae dalle some. Silvia continua a dire "basta grazie basta" ma il turco continua a riempirle le mani fino a che l'uva non rischia di cadere a terra...faccio x ringraziarlo ed estraggo due lire turche per compensare il dono che ci ha fatto. NON l'avessi mai fatto...sdegnato e offeso il nonnino alza il suo nodoso bastone e piega il palmo dell'altra mano in maniera negativa ed offesa per poi portarsela al cuore ad indicarci che è un regalo sincero e non una vendita. Al suo fianco la moglie apparsa da un vicolo e vestita con i tradizionali abiti contadini ci regala un sorriso sdentato ma bellissimo, ci saluta con un cenno della testa e scarica le sacche ricolme di frutta con una forza inaspettata. Posso assicurarvi che i sacchi di juta erano pieni e molto pesanti ma lei li scaricava come fossero semplici buste della spesa. Ringraziando in turco ( seguivo IL GLOSSARIO della guida) ci siamo congedati dalla coppietta e ci siamo messi in marcia commentando la spontanea generosità di quella povera gente e spiluccando chicchi d'uva che silvia mi passava da dietro. Continuiamo il giro fino a incontrare uno sperduto e malconcio cartello stradale turistico che indica un monastero bizantino che sulla guida non avevamo letto. Di comune accordo decidiamo di visitarlo e concederci una sosta. Sul sito due vecchiette inginocchiate sotto un enorme castagno stendono una sfoglia per fare il pane e l'immancabile teiera è sul fuoco accanto a loro. L'enorme blocco di tufo è scavato ovunque e il monastero ricavato presenta viste mozzafiatodalle finestre e ampie sale annerite dai numerosi fuochi accesi all'interno dalla sua costruzione. Il biglietto costa 4 lire a testa e li vale tutti anche perchè ( cosa che a noi piace moltissimo) siamo SOLI nella visita. Purtroppo a differenza dei siti presenti a GOREME, gli affreschi sulle pareti sono deturpati e cancellati dalla fuliggine o dai graffiti dei soliti vandali e silvia sorride amaramente al coartello posto sotto cio' che resta di un dipinto che dice di evitare l'uso dei flash.... divrebbero stare attenti a chi li deturpa e non alle macchine fotografiche... dopo la visita ci rechiamo verso la città di MUSTAFAPASA che ha edifici in stile greco ben conservati e da li, proseguendo fra le mille meraviglie del paesaggio che la cappadocia offre, arriviamo a Goreme. Qui un po' di sconforto ci coglie e ci demoralizza. Un piazzale enorme adibito a parcheggio è stracolmo di pullman e una moltitudine di grassoni tedeschi e minuscoli giapponesi affollano la biglietteria. Non dico che speravamo di essere soli ma nemmeno che ci fosse una folla cosi enorme di persone. Del resto il "museo a cielo aperto" di Goreme è un patrimonio dell'umanità e le chiese, le costruzioni, gli affreschi e i sentieri che si dipanano tra un sito e l'altro sono di valore inestimabile. Decidiamo di essere abbastanza appagati dalle visite inerenti le opere dell'uomo da dedicarci a quelle naturali e andare a visitare la valle delle fate e la valle dell'amore. E qui devo fare un altro appunto alla LONELY PLANET..
il molto sassone e POCO ANGLO che scrive sulla guida, spiega che le indicazioni x queste valli sono scarne e da' un' approssimativa indicazione di come raggiungerle ma si limita a dire che dalla strada principale si ramificano due deviazioni e che bisogna imboccarle...ora di stradine laterali ce ne sono a decine e la nostra ricerca viene vanificata dalla mancanza di un minimo di cartello. Sarebbe bastato dire che la seconda o la terza strada porta alla valle e che prima di arrivarci si devono cmq fare un due o tre km di cammino prima di incontrarle PER NON FAR PENSARE A CHI LE IMBOCCA DI AVER CANNATO ALLA GRANDE..queste scarne indicazioni servirebbero ad evitare gli assalti di quanti si offrono per accompagnarti con le loro auto chiedendo diversi euro ai turisti che cercano di capire DOVE siano ste benedette valli. Comunque alla fine ci arrendiamo e dopo aver parcheggiato la moto contrattiamo con un turco, che parla bene l'italiano, un prezzo x accompagnarci...la prima è la valle dell'amore e il nome è spiegato dalla inconsueta formazione che le rocce hanno assunto, modellate dal vento nei secoli...e anche dai sorrisi spontanei e dalle risatine che ogni donna di qualunque nazionalità esclama non appena la valle appare allo sguardo. Decine di enormi rocce a forma di PENE si estendono innalzandosi verso l'alto come ogni uomo desidererebbe accadesse sempre e non solo in giovine età...(parlo per me e non per chi legge ovviamente). I sentieri si districano uno accanto all'alto in mezzo a piccole macchie di vegetazione dalla quale nascono viti selvatiche piene di grappoli di uva e lo sguardo si perde nell'ammirare cio' che madre natura riesce a creare. Dopo la scorpacciata di FALLI e battute poco felici di silvia nei confronti del sesso maschile nei generis, la guida ci accompagna alla valle delle fate. Come panorama cambia poco, solo che qui le rocce ospitano case e chiese scavate con, all'interno, affreschi ancora visibili. In piu' come x vendetta nei confronti delle battute di mia moglie, fatte precedentemente, ai piedi di due monoliti di tufo una equipe indiana sta girando uno spot pubblicitario. La modella è uno SCHIANTO una STRAF...di proporzioni bibliche e il vestito tradizionale risalta la perfezione del corpo della ragazza tanto che resto rapito dalla sua bellezza fino a che non vengo riportato alla realtà dalla sonora botta sulla testa che la zavorrina mi da con la guida... "HAI FINITO DI SBAVARE ?" mi dice sorridendo.... inutile dire su cosa la mia mente vagava e avrebbe voluto sbavare...agli uomini che leggono posso solo giurare sulla mia vita che la ragazza avrebbe fatto resuscitare i morti. Finita la visita e le decine di scatti fatti nella valle, il cielo inizia a rannuvolarsi e non volendo prendere acqua con la moto, x non rischiare cadute sull'asfalto sempre piu' orrendo, decidiamo di farci riportare al parcheggio e tornare in hotel... la giornata è stata caldissima e le nuvole sono una sgradevole sorpresa dato che fino a pochi momenti prima, niente lasciava immagginare un cambiamento del tempo. Arrivati a Uchisar salutiamo Faruk che ci offre il solito buonissimo the alla menta e avvisiamo Mustafà che ceneremo da lui. Fissiamo un appuntamento con i due fidanzati di novara per farci raccontare la loro esperienza mattutina con il volo in mongolfiera e poi via in doccia...
ALLA PROSSIMA
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