martedì 11/08/09: Istanbul – 0 km
Sveglia alle nove, oggi è l'ultimo giorno di “relax” e domani ci aspetta la prima tappa di rientro verso casa: Bulgaria, Serbia, Croazia, Slovenia...
Mentre ci gustiamo la nostra luculliana colazione inizio a pensare un po' alla logistica per il rientro: domani ci conviene partire al massimo alle sei e mezzo, in modo da poter uscire dal centro della città evitando il traffico massacrante del centro e poter entrare in autostrada tranquillamente. Così, una volta finito di mangiare, vado dal direttore e gli chiedo gentilmente se domani è possibile fare colazione alle sei, ovviamente... No problem!

Verso le nove e quaranta siamo già fuori in giro, l'obbiettivo per la mattinata è andare verso il quartiere di Beyoglu passando per la Torre di Galata e per la via pedonale di Istiklal Caddesi fino in cima alla collina, in piazza Taksim. Beyoglu era il quartiere europeo della città sviluppatosi quasi completamente nell'800, secolo in cui era la zona vip di tutta Istanbul. Una volta attraversato il Ponte di Galata, in mezzo a decine di Turchi improvvisati pescatori, imbocchiamo una strada stretta stretta e ripidissima di quasi un chilometro dove circa a metà troviamo la Torre di Galata. Decidiamo di non andare a visitarla, visto che non ci interessa più di tanto, ma ci fermiamo lo stesso per guastarci un buon çay in uno dei tanti e minuscoli bar ristorante della via.
Continuando l'arrampicata arriviamo finalmente su Istiklal Caddesi, la famosa strada un tempo sede di rinomate boutique, ristoranti e ambasciate, dove tutti gli edifici sono realizzati negli stili architettonici in voga nel diciannovesimo secolo in Europa. Qui troviamo anche la vecchia linea tranviaria chiamata Tunel, che ci ricorda moltissimo quella di Lisbona.
Arrivati a Taksim immortaliamo il monumento alla Repubblica di Ataturk sulla piazza e ci riavviamo su Istiklal Caddesi. Sulla guida leggiamo infatti di una traversa con il famoso mercato del pesce, “Balik Pazar”, dove possiamo trovare anche un buon ristorante dove ci piacerebbe pranzare. Arrivati, già con l'acquolina in bocca, come al solito, notiamo però che i prezzi non sono proprio abbordabilissimi, per cui rinunciamo al “balik” e ci fermiamo più in giù, verso il Corno d'Oro, in un piccolo ristorante vicino alla Torre di Galata per mangiare il nostro buon piatto di carne kebap accompagnato da verdure grigliate e pane. Siamo in mezzo a turisti inglesi e tedeschi, manco un turco...

Dopo pranzo rientriamo verso “Sultanahmet” e decido di entrare a visitare la Cisterna Basilica, la cisterna bizantina costruita da Giustiniano nell'anno 532, per la raccolta dell'acqua. Silvia decide di aspettarmi fuori, visto che l'ha già visitata tre anni fa. Appena entrato, anche se c'è una marea di gente, ne rimango affascinato e impressionato! E' assolutamente il posto che mi è piaciuto di più qui a Istanbul: troppo magico e quasi surreale. Mi ricorda quando giocavo a Dungeons and Dragons e mi ritrovavo con il mio personaggio in posti simili... Ci passo più di un'ora e poi torno dalla mia dolce metà.
Sono quasi le cinque del pomeriggio, siamo sazi di posti da visitare, vista anche la scarpinata di stamani e così ci ributtiamo un po' nel Gran Bazar, dove Silvia trova una sciarpa di seta rosa morbidissima e stupenda che aveva già adocchiato in un altro negozio e dove costava cento lire. Qui il giovane commesso ci spara la stessa cifra, ma io dico subito di no e ne offro quaranta senza tanti tentennamenti. Il ragazzo riflette qualche secondo e cede subito. Azz! La crisi deve essere comunque arrivata anche qua se si arrende così facilmente...
Concludiamo la giornata con una bella passeggiata sul lungomare fino al Ponte di Galata, gustandoci la nostra ultima tappa in terra turca di questa splendida vacanza.
A domani...