Ho l'impressione che una inversione di tendenza nell'utente medio della strada sia un difficile cammino da percorrere, in quanto la mentalità comune, alimentata anche da decenni di incentivo ai consumi, è che chiunque sia in grado di acquistare un auto/motoveicolo è autorizzato a circolare. Quindi la patente non è da conseguire ma è un diritto. E l'automobile di conseguenza. Sensibilità e giudizio si vanno spesso a far benedire quando il principio è che una volta in strada le persone si arrogano il diritto di pensare che la ragione è sempre dalla loro parte, e che, giusto per fare un esempio, il ritardo di cinque minuti è più deleterio di un sorpasso azzardato per evitarlo. Se in più ci mettiamo lo scarsissimo senso civico che storicamente ci contraddistingue, e che ci spinge a prendere come metro di paragone chi si comporta peggio, quindi il "se lo fa lui perchè non posso farlo io" ecco fatto.
Facendo un po' di chilometri qua e là, non so perchè, ma io mi sento sempre un po' più sicuro nelle strade degli altri paesi europei....
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Ogni minaccia, una promessa.
Ogni promessa... una cambiale.
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