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Vecchio 07-08-2010, 23:10   #6
gspollo
Mukkista in erba
 
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Venerdi 21 maggio 2010 - Balkhash - Astana - 605km



Mattinata con cielo coperto, vento abbastanza sostenuto, temperatura intorno a 8/10 °C. La sera prima in TV avevo visto le previsioni del tempo kazake e non erano delle migliori, soprattutto nella parte est del paese verso il nord, proprio quella che ci tocca attraversare noi oggi. Rapido controllo alle condizioni delle ruote dell'RT di naga, sembra tutto a posto. Partiamo intorno alle 8, probabilmente l'orario degli scolari che vanno a scuola e quindi siamo subito oggetto di curiosità e ammirazione di uno stuolo di ragazzini che ci circondano non appena usciamo dal recinto chiuso dell'albergo. Poi, via sulla M36, le condizioni della strada non sono neanche tanto male, quello che comincia a preoccuparmi è l'orizzonte e le sensazioni "a pelle": il vento aumenta sempre di più e come al solito ce l'hai sempre di lato, mai davanti o in coda (poi qualcuno me lo spiega 'sto fatto o sono semplicemente le leggi di Murphy applicate ai motociclisti?!?), in lontananza è tutto grigio cupo, quasi nero e già si vedono gli aloni della pioggia che scroscia, la temperatura precipita sempre più e non è solo la mia sensazione a pelle, ma anche il termometro analogico che ho incastrato nel buco del ponte delle forcelle conferma le mie impressioni: 7°....5°... 4° ... fino a 2°C. Io ho addosso solo una manica corta di cotone, la rally2pro e l'antipioggia, più o meno nelle stesse condizioni si trova Daniele. Nel frattempo è arrivata anche l'acqua che, vista la temperatura, sembra essere addirittura gelata. Impossibile fermarsi ad aumentare gli strati di indumenti, sarebbe il disastro totale: aprire le borse, spogliarsi per indossare le maglie, vorrebbe dire bagnarsi completamente fino al midollo. Si tira dritto sperando che la bufera e la pioggia cessino il prima possibile. La pioggia cesserà dopo circa 200km, il vento e la temperatura polare rimangono immutati. E' stata una delle peggiori esperienze motociclistiche della mia vita, lo giuro. Alla fine non ce la facciamo più e ci fermiamo in una stazione di servizio, io non riesco nemmeno a parlare dal freddo, le mani completamente intorpidite nonostante le manopole riscaldate sul "2". Entriamo nel negozio del distributore e rimaniamo lì come due baccalà per 10 minuti, sotto lo sguardo attonito degli addetti. Alla fine capiscono la situazione e ci preparano un caffè bollente con dei biscotti, si comincia a risorgere...! Intanto per fortuna il cielo si squarcia qua e là e qualche occhiata di sole arriva così che la temperatura comincia a salire di qualche grado. Ristabilito un minimo di vitalità, riprendiamo la marcia, arriviamo a Karaganda, una della più grandi città del Kazakstan fondata nel 1926 dai deportati di staliniana memoria utilizzati come manodopera per le miniere di carbone della zona, tuttora utilizzate (le miniere e il carbone) per alimentare un'enorme acciaieria a Temirtau, 30 km a nord di Karaganda. La città la passiamo di corsa, e ne abbiamo un'impressione di metropoli di stampo tipicamente sovietico: enormi viali delimitati da schiere di palazzoni squadrati, il grigiore è il colore dominante...
Da qui ci aspettano ancora circa 200km prima di arrivare ad Astana, perciò via, GS ed RT macinano chilometri dopo chilometri, intanto la situazione meteo è un po' migliorata: il vento e la pioggia sono cessati e la temperatura si è attestata sui 10 gradi: non è ancora l'optimum ma è sempre meglio delle condizioni di qualche ora prima. La stanchezza comincia a farsi sentire quando arriviamo nel tardo pomeriggio ad Astana, la vecchia Tselinograd di sovietica nomenclatura, che il presidente Nazarbaev nel 1997 fece diventare capitale al posto di Almaty o Alma Ata che dir si voglia. Le ragioni di questo cambiamento non sono note ai kazaki nemmeno ora, ma tant'è, questo è il dato di fatto, Astana è la capitale del Kazakstan, piaccia o non piaccia, punto e basta.
La città sorge dal nulla in mezzo alla steppa quasi desertica, qualche decina di chilometri prima di arrivare si intravede la skyline dei palazzi; mi viene subito in mente Ashgabat, spero che non sia un'altra cattedrale nel deserto, una città fantasma, ma in realtà man mano che ci si avvicina, il traffico automobilistico aumenta sempre di più. Meno male, almeno è una città viva. Una volta entrati in città, bisogna ammettere che c'è un discreto traffico, le auto circolanti sono molto simili alle nostre, e ci mettiamo un bel po' di tempo a raggiungere l'indirizzo dell'albergo Munayshy che avevamo scelto come base di soggiorno ad Astana nonchè come destinazione dei cerchi in lega di ricambio dell'RT di naga.
Però le sorprese non sono finite!... L'indirizzo è giusto, ma l'albergo dov'è...?!? Al suo posto c'è un centro medico, chiediamo in giro, l'albergo Munayshy non c'è più!!! Ma porca....p......a! E due! Prima a Quchan in Iran non c'era l'albergo, ora qui ad Astana la stessa cosa...
Il problema non è l'albergo che non c'è, siamo in una capitale, un'altra sistemazione si trova, ma la cosa grave è che i cerchi stanno arrivando lì dove noi non possiamo stare perchè non c'è un posto per dormire!!!
Troviamo un'altra sistemazione un isolato lì vicino, all'hotel Akku, assicurandoci che ci possono tenere lì come ospiti fino a quando arriva il pacco, poi ancora prima di sistemarci nelle camere, chiamo il mio meccanico BMW in Italia a Pogliano Milanese (avete capito chi è...?!?) per comunicare la variazione di indirizzo della spedizione. Sappiamo che questa cosa può creare dei disguidi, ma non ci possiamo fare niente, la situazione è questa e bisogna prenderne atto. Comunque confido nella capacità del meccanico BMW e ho assicurazione che ci pensa lui, sistemare la cosa per noi lì direttamente in Kazakstan sarebbe troppo complicato. Speriamo bene. E infatti l'unica cosa da fare è aspettare. Ci sistemiamo nelle camere che sono molto confortevoli (e ci mancherebbe, visto che alla fine ci costeranno poco più di 100 euro al giorno!) e poi cominciamo a sciogliere un po' la tensione e lo stress andando a cena e facendo 4 passi per le vie lì intorno. La prima impressione è quella di una città abbastanza viva, comunque abbiamo almeno tre giorni per conoscerla meglio, i cerchi dovrebbero arrivare martedi o mercoledi prossimi pertanto rimando alla prossima puntata la descrizione della città.
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R1150GS ADVENTURE - 2003 "la mukkona"
R1100S replika randy mamola - 2003 "la mukkina"

Ultima modifica di gspollo; 07-08-2010 a 23:17
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