Terza puntata:
Venerdi’ 28 Maggio: partenza da Istanbul, meta prevista Ankara o dintorni. Il primo problema si presenta al passaggio del ponte sul Bosforo, per entrare nella parte Asiatica: a parte il solito traffico, i veicoli vengono incanalati in due diversi tipi di corsie: “Automatic” - scaltro come una faina comprendo che si tratta di una sorta di telepass - e AGK o qualche sigla simile. Erroneamente - naturalmente non c’è alcuna informazione disponibile se non in turco - crediamo che si tratti del pedaggio in contanti: scopriamo invece che per il passaggio delle barriera serve una tessera, acquistabile o ricaricabile in un casotto sulla destra qualche metro prima della barriera. Mollo la moto con le doppie frecce (se le avessi quintuple userei quelle) tra due corsie sperando nella clemenza del dio dei parcheggi imbecilli, vado nel famoso casotto e dopo 10 minuti esco con una (1) tessera in piu’ e 30 lire turche in meno. Secondo l’omino che mi ha salassato la tessera vale per entrambe le moto, per non saper ne leggere ne scrivere io e Maurizio ci appropinquiamo alla barriera appaiati, io appoggio le tessera sul lettore magnetico, la barra si alza, 3-2-1 via partiamo in sincrono e finalmente entriamo in Asia.
Usciti da Istanbul cominciamo con la prima digressione: deviazione verso Sile, piccola cittadina balneare sulla costa del Mar Nero. Finalmente ci possiamo dimenticare l’autostrada, finalmente ci possiamo dimenticare del scivoloso asfalto Istanbulico: le strade non saranno perfette, ma sono belle curvose, spesso immersee nei boschi… Arriviamo a Sile e ci concediamo una pausetta al fresco del mare prima di riprendere il viaggio seriamente.

Da Sile scendiamo per Kandira, Atapazari, Mudurnu.
Ci fermiamo per una pausetta, Ayran per me (trattasi di Yoghurt annacquato, rinfrescantissimo - ne sono di nuovo già dipendente...), acqua per Maurizio. E alè si riparte, passiamo Nallihan - un poco prima di Beypazan, dopo aver scollinato ci si prospetta un paesaggio bizzarro: finalmente ci stiamo cominciando ad addentrare in anatolia.
Se fino a qui il paesaggio non aveva molte differenze se confrontato con un paesaggio europeo (bè, sud-europeo via…)

qui si cominciano ad intravedere differenti tonalità di verde, formazioni rocciose che scopriremo poi essere molto probabilmente giacimenti di sepiolite (schiuma di mare)….

Le foto prese un po’ in celerità non riescono purtroppo a rendere in pieno quello che si prova nel trovarsi “immersi” in questo scenario.
Riusciamo a spingerci fino a Gölbasi - appena a Sud di Ankara - da genio qual sono dimentico il navigatore in opzione “no autostrada” ed ergo allungo il tragitto di una buona mezzora.
Riusciamo a trovare un alberghetto sulla costa del lago, la cena viene allietata (si fa per dire) da un duo tastiere/vocale magari apprezzabile ma troppo amplificato per non essere immediatamente classificati quali portatori sani di tremendo fastidio.