Seconda puntata
Martedi 25 maggio: freschi e riposati ci mettiamo in viaggio verso le 8.30, in una mezzoretta arriviamo in zona confine, facciamo l‘ultimo pieno benzina greca (sappiamo che in Turchia la benzina costicchia un‘anticchia di piu‘) e finalmente vediamo la bandiera rossa con mezzaluna. Pronti per l‘attraversamento. A differenza di quanto mi era capitato passato una ventina di anni fa (per chiarire il periodo, allora avevo appreso dalla TV turca che l’Iraq aveva invaso il Kuwait, al primo turno - you do the math) dove avevo dovuto passare una notte in frontiera e avevo rischiato qualche conseguenza per una semilite con un funzionario, solo mezzoretta è necessaria per passare in territorio turco. Ovviamente bisogna mostrare gli stessi documenti varie volte (c’è il funzionario che controlla il passaporto, quello che controlla libretto e carta verde, quello che controlla tutti e tre i documenti, quello che controlla e timbra, quello che timbra ma non controlla….) e quindi conviene tenerli a portata di mano fino all’uscita (vero Maurizio?

) ma tutto sommato le cose passano bene.
Finalmente in viaggio verso Istanbul, in una cappa di caldo pazzesco. Alla “periferia” di Istanbul ci fermiamo verso le 14.00 per un (ottimo) Kebab e cominciamo ad abituarci alla guida Istanbuliana: asfalto abbastanza scivoloso (una pinzatina appena piu‘ accentuata all‘anteriore e rischio la caduta) e alle piccole particolarità:
- traffico pazzesco
- continui cambi corsia
- è probabilmente considerato scortese non strombazzare con il clacson ogni 2 minuti, moltiplicando per il numero di veicoli in circolazione è facile farsi un’idea del concerto
Due macchine evidentemente in gara tra di loro cercano di arrotarmi, maledetti loro i loro antenati e i loro discendenti fino alla sesta generazione, ma parte la sgommatina nelle mutande nessun’altra conseguenza.
Finalmente arriviamo - distrutti - in albergo, molliamo i motorini in garage, doccia riposo camminatina preserale e… kebab.
Per tre giorni usiamo solo piedi o in alternativa un paio di volte taxi, il secondo taxi che abbiamo preso era condotto da un criminale in libera uscita, è stato piu‘ il tempo che ho passato col piede destro “schiacciato“ nel vano tentativo di frenare che altro. Dati i costi relativamente contenuti utilizzare il taxi ad Istanbul è altamente consigliabile come alternativa ad impazzire guidando. Chi ha piu‘ tempo/voglia puo‘ anche decidere di studiarsi il trasporto pubblico….
I tre giorni passano tra le tre mete classiche del Sultanhamet, Topkapi

HayaSofya

Moschea azzurra,
Mercato grande, Mercato spezie (se non porto cumino e curry eccetera la mamma mi scomunica...), Taksim, eccetera…
I colori del bazar spezie sono sempre spettacolari.
Tramonto sul Bosforo
SUl ponte di Galata, quest'uomo si è inventata una lotteria con in premio coniglietti.....
Chi a Istanbul vuole gustarsi un ottimo (che altro?) Kebab, puo’ recarsi al ristorante Devise - grazie al consiglio della guida LP, veramente ottimi antipasti e spettacolari Kebab: la nostra scelta si è orientata per uno shish Kebab per Maurizio e uno yagurtli Kebab per me.
Arriva finalmente il giorno della partenza, lasceremo la parte Europa e ci inoltreremo brevemente nella parte Asiatica.