Tutto cio' e' frutto del livellamento sociale, ma come tutti i livellamenti e' verso il basso.
Trent'anni fa, se dallo specchietto si vedeva arrivare un'auto piu' potente, ci si spostava senza bisogno che questa chiedesse strada, si dava x scontato che chi aveva piu'potenza non doveva subire intralci. questo ragionamento era poi supportato dal codice della strada,che differenziava la velocita' in funzione della cilindrata.
Ma poi siamo arrivati agli anni dell'invidia, x cui chi ha macchine o moto potenti e' da contestare... ricordiamo la crociata anti Suv promossa poco tempo fa?
Bene, sulla base di questi concetti,siamo arrivati a imporre gli stessi limiti a tutti;ma come si fa a pensare che 130/h sia il limite oltre il quale aumenta il rischio,x tutti i tipi di auto? Ad esempio, ana Fiat Panda (o similari), a 130 ha gli stessi standard di sicurezza di un Mercedes classe "E" (o similari)?
Questo modo di ragionare ci ha portati a essere infastiditi dalla ricchezza altrui, e quindi degli status che la rappresentano, trovandoci poi, in autostrada i somari che, pur vedendoti arrivare e avendo corsie libere a dx, non si spostano, probabilmente pensando:" ma dove credi di andare, ganassa".
Questi, a mio avviso, sono i danni prodotti da una certa cultura e dalla stampa che alimenta l'odio nei confronti di chi ha piu' possibilita'.
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