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Vecchio 27-04-2010, 17:42   #50
mures
Mukkista in erba
 
Registrato dal: 02 Aug 2007
ubicazione: appena mi ritrovo ve lo dico
predefinito

il tema è così vasto che non è affrontabile in modo sommario così come si può fare in un forum
Parlo da addetto, seguo opere pubbliche da anni.
Più che entrare nel particolare (le buche di roma o gli acquedotti del canavese) penso valga la pena accennare a quelle che sono le cause principali della cattiva riuscita degli appalti pubblici.

Doverosa premessa:
- nord o sud, poco cambia
- è inevitabile fare delle generalizzazioni, chiedo scusa in anticipo.

L'origine: molto spesso si scelgono le opere da finanziare in base al peso politico degli amministratori locali, un sindaco che può vantare "crediti" politici porterà al suo paese molti finanziamenti. Questo significa che non si finanziano le opere più necessarie/urgenti. Anzi, a volte vengono finanziate opere assolutamente inutili poichè se ci sono stanziamenti pubblici per il dissesto idrogeologico ed il sindaco di cui sopra amministra un comune ove dissesto non c'è, se lo inventa e si finisce per consolidare una frana che non esiste.

Passo successivo: ottenuto un finanziamento si devono distribuire gli incarichi (progettazione, relazione geologica, saggi, prove ecc. ecc.). Senza addentrarsi troppo nelle normative e nei regolamenti la progettazione può essere affidata ai tecnici del comune (o provincia e protezione civile o genio civile ecc. ecc.) o a professionisti esterni. In linea di massima i tecnici dell'ente sono in genere impreparati e/o poco capaci (inevitabile generalizzazione...). Se si incaricano professionisti esterni, malgrado l'obbligo anche per loro della gara, il lucroso incarico (e relativa parcella) in genere finisce nelle mani di tecnici "vicini" politicamente all'amministrazione. In entrambi i casi non viene assolutamente considerata prioritaria la competenza e la capacità progettuale del tecnico, ma ben altri requisiti.

Abbiamo a questo punto un'opera finanziata secondo criteri non di obiettiva necessità e di dubbia qualità progettuale.

Si prosegue con la scelta dell'impresa esecutrice: ci sono varie procedure (affidamento diretto, gara informale, pubblico incanto...), tutte purtroppo "indirizzabili" in precise direzioni.
La ciliegina sulla torta è il criterio prevalente di aggiudicazione dei lavori(se gara) o il ribasso che un'impresa deve applicare (se altra procedura): in media dal 20 al 40% sul prezzo stabilito dal prezziario.

Siamo al punto in cui l'opera finanziata secondo criteri non di obiettiva necessità e di dubbia qualità progettuale, viene affidata, con procedure trasparenti solo sulla carta, a prezzi notevolmente più bassi dei prezzi di mercato.

L'ultima fase è l'esecuzione e verifica dei lavori. Un'impresa non è, notoriamente, un'opera pia. Ha sostenuto dei costi per ottenere un lavoro e lo ha ottenuto a prezzi decisamente scarsi. Per portare a casa un ragionevole guadagno cosa fa? Lascio a voi la risposta... E come fa a non essere sanzionata? Di nuovo a voi la risposta

Questa, in estrema sintesi, è la storia della maggior parte degli appalti pubblici.
Le eccezioni sono poche: i comuni virtuosi, gli amministratori capaci, i tecnici competenti e le imprese irreprensibili fanno inceppare un sistema oliato e collaudato, danno fastidio e sono malvisti...

E dopo questa botta di ottimismo, quando vedete una buca cercate di schivarla! E se non ci riuscite sapete con chi ve la dovete prendere
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meglio tacere e dare l'impressione di essere un idiota che parlare e togliere ogni dubbio
mures non è in linea   Rispondi quotando