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Vecchio 12-03-2010, 14:27   #129
ZioTitta
Mukkista doc
 
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Temo ci sia poco da essere ottimisti, per una serie di motivi...
In ogni vicenda umana, quasi sempre, non si sbaglia se si cerca il "cui prodest", ossia chi ne trae vantaggio. In questo caso, ci sono diversi soggetti : certo, i produttori dei materiali che diverrebbero obbligatori, ma tutto sommato non credo che questi spingano piu' di tanto, visto che si verificherebbe una ondata di acquisti ma anche una successiva saturazione di mercato, e quindi uno squilibrio commerciale. Coloro che gioverebbero di questa iniziativa sono quei politici che potrebbero riempirsi la bocca affermando di aver fatto "qualcosa per la sicurezza", unitamente a qualche associazione per la guida sicura che troverebbe giustificazione per la propria esistenza e magari per raspare qualche finanziamentino pubblico o privato ; ma soprattutto, chi ha interesse materiale, economico in questo campo sono le compagnie assicurative. Non e' un caso che l'A.N.I.A. promuova iniziative per la "sicurezza" parallelamente a pressioni sui legislatori per ridurre il criterio di valutazione del risarcimento dei postumi invalidanti a seguito di incidente. Dal 1969, anno di istituzione della normativa sulla assicurazione obbligatoria sulla responsabilita' civile da circolazione stradale, la famosa legge 990, le Compagnie lottano per pagare il meno possibile. Fanno bene, intendiamoci : il loro business e' guadagnare incassando i premi delle polizze e pagando meno che si puo', sono imprese ed il loro obiettivo e' il guadagno. Tuttavia, negli ultimi dieci anni, le assicurazioni hanno acquisito un peso economico sempre maggiore, frutto di fusioni ed accorpamenti che hanno portato la trentina di soggetti di partenza a 5/6 grossi gruppi operanti sul mercato. La maggior dimensione significa maggior coesione, minor concorrenza e maggior capacita' di pressione, con il risultato che gli importi per il risarcimento di microinvalidita' permanenti, ad esempio, e' in costante diminuzione. Le Compagnie hanno poi a loro vantaggio una notevole agevolazione di bilancio, che consiste nel portare nel conto economico le riserve tecniche. Significa che in chiusura di bilancio, la Compagnia elenca le posizioni di sinistro ancora aperte, in attesa di liquidazione, e fa una previsione, del tutto arbitraria, di quanto si ritiene dovra' essere pagato. Quindi, se l'anno in esame avra' avuto un buon guadagno si potra' scegliere tra due possibilita' : considerare una previsione di spesa alta, che messa a bilancio tra le uscite, abbattera' i ricavi quindi le tasse, e consentira' di piangere miseria anche seduti su di una montagna d'oro ; viceversa, se si vuol esibire una situazione florida, magari in vista di un collocamento in Borsa, bastera' portare a bilancio una previsione di spesa molto bassa, evidenziando un conto economico fortemente positivo. Si evince quindi che i bilanci sono poco attendibili, cosi' come le manfrine lacrimose di perdite nel settore della responsabilita' civile Se restano sul mercato e' perche' ci guadagnano. Inoltre, l'attuale normativa di "indennizzo diretto" introdotta dal Codice delle Assicurazioni che ha sostituito la Legge 990/69 fornisce lore tutta una serie di escamotages per guadagnare sui piccoli incidenti, ma non sto a tediare con i tecnicismi. Le Compagnie possono far pressione sulla politica in mille modi : assumendo persone, o pagando se vogliono utilizzando fondi la cui costituzione e' semplice, con meccanismi tecnici di facile esecuzione.
L'unica possibilita' di controbattere e', come delineato dall'intervento di Paolo b, la pressione sulla Commissione incaricata della stesura del disegno di legge. Tuttavia, piuttosto che il singolo intervento, sarebbe auspicabile un'iniziativa congiunta, per quanto possibile, tra i vari Clubs, Forum, associazioni di appassionati, che possono coordinare al loro interno gli impegni...
E' condivisibile l'idea che le protezioni e l'abbigliamento tecnico siano utili, ma non devono essere obbligatorie. Se il timore e' quello di gravare sul Servizio Sanitario Nazionale, si addebiti pure parte dei costi su chi abbia aggravato le conseguenze della sua caduta, ma si lasci la liberta' di scegliere se spendere il proprio denaro in abbigliamento od in polizze di assistenza sanitaria !
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