Prendo spunto da questa discussione, per esprimere la mia opinione, dettata da un'esperienza personale:
Nel 2004 vendetti la mia Africa Twin, con oltre 200.000 km.
L'acquirente era un amico di un mio parente, e la trattativa tra me e l'acquirente non fu proprio tutta rose e fiori. Tralascio i particolari.
Dopo circa sei mesi, vidi la mia ex moto presso un concessionario della mia città, in conto vendita.
Ovviamente, mi fermai per osservarla da vicino, piu' per il fatto di un legame che mi univa a quella moto che ad altro.
Facendo lo gnorri, entrai presso il concessionario, e chiesi info sulla moto, e notai che il contakm era stato "taroccato".
Il venditore inizio' ad elogiare la moto, ecc e mi propose di acquistarla ad un determinato prezzo, ma fu onesto nel dirmi che aveva avuto diversi proprietari.
A quel punto, chiesi al venditore di poter visionare il libretto della moto.
Lui fu subito disponibile, e mi mostro il libretto della moto.
Ovviamente, notai subito il mio nome
Presi la mia carta di identità, e dissi al venditore:
"Guardi, vede questo nome qui indicato? Sono io. Io quella moto l'ho avuta dal 1992 al 2004, la comprai usata con 17.350 km, e l'ho rivenduta a maggio con 237.000 km. Faccia lei...io me la sarei ricomprata."
Lui rimase basito, non sapendo cosa dire, disse "Noi l'abbiamo presa in conto vendita, ma ha fatto benissimo a segnalarcelo! Noi siamo un concessionario serio e non alteriamo i tachimetri!"
Vero o falso che sia, dopo due giorni la moto non era piu' dal conce ed era ritornata nella mani di colui che l'aveva messa in conto vendita.
Il tipo al quale l'avevo venduta mi chiamo' al telefono, si incazzo' come una iena, dicendomene di tutti i colori, perchè non mi ero fatto i cavoli miei, ed asserendo che non essendo piu' mia la moto, ma sua, avevo violato la sua privacy!
Per poco non finimmo alle mani, ma non arrivammo a quel punto, proprio perchè c'era un mio parente di mezzo, suo amico.