È ovvio che la pericolosità risiede in ogni cosa che facciamo, non voglio andare fuori 3D ma da sempre per morire basta andare a lavoro, uscire di casa etc etc. Credo che chi ha scritto quel passaggio abbia voluto citare quel dualismo tra Angeli e diavoli che accompagna l'eterna insoddisfazione dell'uomo per il posto che la natura gli ha dato in questi mondo. Siamo l'unica specie animale alla quale il proprio habitat ed il mondo intero è sempre andato stretto. L'uomo non è stato contento fino a quando non ha invaso e fatto proprio tutto quello che lo circonda, imparando così ad attraversare i mari, poi a volare, ad immergersi, ad esplorare mondi ostili e nel nostro caso a spostarsi velocemente utilizzando macchinari che sostituiscono i piedi che la natura gli ha fornito. Ma tutto questo ogni tanto presenta il suo conto salato. Un'aereo cade una nave affonda, un'esploratore muore tra i ghiacci artici che stava attraversando, un automobilista o un motociclista sbatte contro qualcosa mentre usa il suo mezzo.
È la nostra natura, buoni buoni non ci sappiamo proprio stare ma voi la immaginate una vita senza tutto questo?
L'unica considerazione che posso fare in accordo con Wotan è che di sicuro nessuno per paura delle conseguenze può ridursi ad una vita banale, ma ognuno deve fare il massimo per non morire per una banalità !
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Non escludo il ritorno...(cit. Califano)
Karotone maleducato con la R
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