soluzione che yamaha adottò a partire dal 1996 sulla TDM850 seconda serie e sulla TRX (che ebbi assieme al M900) , anche se l'aveva già impiegata sulle XTZ750 della Dakar diversi anni prima.
La soluzione sta a metà tra il parallelo a 360°, che praticamente è sbilanciato come un mono ma con scoppi ad intervalli uguali (l'800 della BMW serie F che però necessità di un sistema ausiliario antivibrante a contralberi)
e quello parallelo a 180°

che è + bilanciato sul piano dinamico ma meno su quello dell' erogazione.
Il bici parallelo a 270° praticamente gira come un V90° (Ducati per intenderci) con la sua particolare sequenza di scoppi e picchi di coppia, ma senza averne i vantaggi che la configurazione a V90° permette a livello d' imbiellaggio. In compenso è meno complicato da fare ed ha meno componenti.
Bicilindrico alla Ducati o Guzzi