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Vecchio 19-01-2010, 18:59   #27
paolo chiaraluna
Mukkista doc
 
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Dall'Ania: parla Umberto Guidoni, segretario generale


(...)
È infatti nelle aree urbane che nel corso del 2007 si è registrato il 76,6 per cento degli incidenti complessivi, vale a dire 176.897 sinistri con 2.269 morti e 238.712 feriti (nel 2008 fuori e dentro le città sono morte complessivamente 4.731 persone e oltre 310 mila hanno riportato lesioni di varie entità).

Ma chi erano, chi sono queste vittime del traffico? Torniamo al dato generale del 2007: su 5.131 vite spezzate, 1.540 erano di motociclisti, 352 di ciclisti e ben 627 di pedoni. Insomma, oltre il 50 per cento dei morti di traffico era – ed è – costituito dalle cosiddette «utenze deboli». Volete andare in moto? Fatelo, lo fa anche chi scrive queste righe, ed è incontestabile l’affermazione del presidente dell’Ancma, Corrado Capelli, che sottolinea come le due ruote «siano una risorsa preziosa per il futuro della mobilità». Fatelo, ma sappiate che rischiate più di un automobilista, di un camionista, di uno spericolato conducente di furgone. Motociclisti e ciclomotoristi pagano il 30 per cento del gravosissimo tributo di vittime del traffico: quasi un morto su tre, insomma, viaggiava su una due ruote a motore, che sono più di 8 milioni.

Facile puntare il dito contro il motociclista, accusarlo di imprudenza (non certo assente). Facile ma ingeneroso in quanto le statistiche parlano chiaro: la maggior parte dei motociclisti viene investita dagli altri conducenti. Il centauro è vittima, è «utenza debole» a tutti gli effetti. Ha ragione Capelli: «Occorre aumentare la sicurezza di chi va in moto anche rendendo più consapevoli gli altri utenti».


qui lo trovate tutto
http://www.quellidellelica.com/vbfor...d.php?t=250112
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