Estate 1979, 4 anni da compiere, a casa della nonna in Versilia. Mio padre, da sempre un grande motociclista, vide un bambino che se la cavava bene senza le ruotine alla bici. Da li, nonostante le proteste della mamma e i miei pianti da ginocchia sbucciate, ho imparato ad andare "in equilibrio". Anche la mia era una graziella, e poi biciclette "ereditate" fino alla BMX regalata per la comunione: si aprì un mondo. Con il mio amico Fiffo andavamo veramente ovunque riuscendo a finire 2 copertoni anteriori e un numero innumerevole di quello posteriori, dilaniati dalle frequenti "ghiacciate". Tutto questo intervallato da mezzi a motore che i miei mi facevano usare da solo (coraggio o incoscienza?) per le strade di campagna intorno casa.
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