Forse se ne è già parlato ma io l'ho scoperto solo oggi.
C'è una ditta in china, tale Guangzhou Tianma Motorcycles co. facente parte del colosso Guangdong Kingtown Group che ha a listino alcune motorette medievali marchiate, casualmente, KTM.
http://www.gzktm.com/index1.htm
La cosa bizzarra è che all'ultimo salone di Shanghai alcune moto con velleità Off Road erano esposte con un colore orange, colore istituzionale di una casa di Mattighofen, di cui tacerò il nome per non fare pubblicità gratuita.
La sfontatezza dei cinesi è allucinante, come è incredibile la loro malafede nel clonare bellamente modelli esistenti.
Per qualche orientale l'idea di potersi permettere un surrogato di una KTM nostrana mi ricorda quegli orologi Rolex pattoni a 30 euro o quelle borse sportive "Addas" che chi ha 40 anni come me ricorderà molto più a buon mercato delle prestigiose Adidas.
I 2000 dipendenti, il mezzo milione di motorette prodotte, la devozione al lavoro dei dirigenti e fondatori (quasi dei martiri per il prestigio del marchio) e l'ammiccamento ad una presunta tecnologia e design superiori (dichiarato espressamente sul loro sito) fanno venire la pelle d'oca.
Si evince una convinzione profonda al dovere di far crescere ed espandere l'azienda, anche a costo di uno sputtanamento globale, termine questo sconosciuto nel vocabolario cinese.
Pensare che hanno anche un "Institute of Design" di cui vanno fieri, e di cosa si dovrebbero vantare se l'unico sforzo è importare una moto austriaca per smontarla e rifarla quasi uguale?
E pensare che ho scaricato un bootleg di Alberto Camerini e mi sento in colpa per aver infranto i diritti d'autore...
Dove sbaglio?