Mi appoggio a quanto detto da Alvit.
Secondo me la moto del futuro sarà trasformabile e versatile.
Senza grossi eccessi di tecnologia, senza grandissime innovazioni, ma un mix dei contenuti tecnologici esistenti per ampliare la fruibilità e la versatilità del mezzo.
Immagino una moto (che si potrebbe definire base) semplice e nuda, tipo una R1200R. Una moto del genere potrebbe essere dotata di:
- centralina con mappature selezionabili dall'utente
- pacchetto sospensioni regolabili elettricamente nel precarico molla, nella parte ammortizzante (compressione ed estensione) e nell'altezza
- inclinazione del canotto di sterzo regolabile elettricamente
- pacchetto carenatura montabile e smontabile dal proprietario in 5 minuti con attacchi rapidi.
In pratica si potrebbe avere una moto nuda con sospensioni rigide e (sollevando il posteriore) che ripartiscano il carico sull'anteriore, con un'angolo stretto del canotto di sterzo: una moto agile, nervosa e divertente in città e sulle strade di montagna.
Poi, con 10 minuti, si montano le carene (molto protettive), si montano le borse, si abbassa il posteriore (e si settano le sospensioni su turistico), si amplia l'angolo del canotto di sterzo: una moto comoda, fluida, stabile e protettiva per affrontare (anche in coppia) una bel viaggio.
Si, secondo me il futuro sarà convertibile!
Stesso discorso si potrà fare avere una buona moto da off e una enduro comoda per le autostrade.
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