non possono controllare la tua casella di posta personale (es:
mario.rossi@libero.it, che equivale alla casella postale fisica che ognuno ha a casa sua) ma l'azienda può (e in teoria, dovrebbe) vigilare sulla casella di posta "d'ufficio" (es:
mario.rossi@digitex.it).
quest'ultimo rappresenta uno strumento di lavoro e il capo ufficio o la persona deputata dall'azienda (amm.re di rete, ecc) può controllare tutto ciò che c'è dentro, facendo si che eventualmente vengano presi provedimenti disciplinari o amministrativi.
lo stesso vale per la navigazione. la privacy non c'entra nulla. il pc è uno strumento che l'azienda fornisce al dipendente o dirigente per svolgere un determinato lavoro e non dovrebbe esserne consentito l'abuso. (funizona come per le telefonate...).
ovviamente c'è molta giurisprudenza in merito in quanto ci sono state diverse sentenze sull'argomento ma si può dire che in generale l'azienda "è tenuta" - anche se non è il termine esatto - a "tollerare" la telefonata privata di pochi minuti (o il collegamento ad un sito porno piuttosto che di motociclismo).
diverso è quando il dipendente effettua telefonate private per ore e ore, o si collega a siti non afferenti al proprio lavoro per giornate intere.
quindi, tutti i dipendente facciano ammenda!
a laurà, barbùn!
:-)