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Vecchio 14-09-2009, 12:54   #6
milkplus
Mukkista doc
 
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lunedi' 20/07/09, Edirne - Safranbolu 660 km

Oggi e' un giorno particolare... Andiamo in Asia e lasciamo l'Europa! Infatti ci dirigiamo ad est sulla E80 per superare Istanbul, lo stretto del Bosforo e arrivare quindi a Safranbolu: piccola citta' vicina a Karabuk nell'Anatolia centrale del nord, ad una ottantina di km dal Mar Nero. Partiamo da Edirne alle 8 di mattina dopo una bella kahvalti e prendiamo l'autostrada E80 in direzione est: oggi ci spariamo piu' di 600 km... La strada e' ben realizzata, tutta a 3 corsie e il traffico e' normale; aumenta man a mano che ci avviciniamo alla megalopoli turca. Istanbul e' veramente immensa, ci sono volute quasi due ore per superarla dalla periferia ad ovest fino a quella ad est, passando per il nuovo ponte di Galata e il Bosforo. La citta' e' tutta distribuita su piu' colline che digradano rapidamente sul Mare di Marmara e sullo stretto: ci sono molti palazzoni, fabbriche sparse, ma soprattutto quelli che risaltano di piu' agli occhi sono i tantissimi minareti di tutte le moschee sparse per la citta' e tutte le bandiere turche sventolanti praticamente dappertutto! Quasi ogni palazzo, area di servizio e centro commerciale, praticamente tutto ha la sua fiera bandiera sventolante: e' proprio vero qui in Turchia il nazionalismo e' fortissimo!
Arrivati nei pressi del Ponte di Galata dobbiamo pagare il pedaggio e quindi al casello troviamo traffico e code di mezzi ad aspettare. Passato il ponte, il traffico si regolarizza e pian piano superiamo la citta': siamo ormai in Asia e l'Europa e' alle nostre spalle! Nei pressi della citta' di Adapazari, verso mezzogiorno, ci fermiamo a mangiare qualcosa e a mettere benzina in una delle piu' grandi stazioni di servizio mai viste in vita mia: nell'enorme parcheggio ci sono gli addetti al lavaggio delle auto e dei camion, ognuno col suo spazzolone che, appena arriva una macchina, si mette li' a lavarla di cima a fondo. La stazione di servizio ha un grande edificio con il ristorante, il market e le toilette; superato questo si arriva infine col proprio mezzo alle pompe di benzina.
Verso l'una si riparte, il tempo non e' il massimo: fa freddo e ci sono parecchie nuvole grige nella nostra direzione, per cui indossiamo gli antipioggia per evitare di perder tempo fermandoci una seconda volta. Superati pero' i monti vicino ad Adapazari, il tempo torna ad essere bello e a fare caldo: meno male! Oltrepassata Bolu, usciamo dall'autostrada (che continua per Ankara) e prendiamo la statale che porta a Karabuk. Qui finalmente vediamo la prima vera strada turca: asfalto pessimo, pieno di buche, avvallamenti e ghiaia sparsa! Vabbeh pazienza, dobbiamo abituarci visto che di autostrade non ne vedremo piu' fino al rientro fra una ventina di giorni... . Arrivati a Karabuk, prendiamo la strada per Safranbolu, la citta' dello zafferano: e' un piccolo centro cittadino con un bellissimo centro storico ottomano, tutto arroccato su due colline ai lati di un torrente; e' patrimonio dell'Unesco, in quanto rimasto intatto e perfettamente conservato. Arrivati verso le 17,30 cerchiamo subito un buon albergo per le due notti che trascorreremo qui e mentre passiamo con la moto dalle stradine del centro, ci coglie all'istante la vista di un parcheggio custodito con altre tre moto all'interno: ottimo, andiamo a sentire disponibilita' e prezzi! E' la pensione dell'Universita' di Karabuk e Safranbolu, gestita da professori e studenti per i turisti. L'edificio e' la tipica casa ottomana su tre piani, tutta in legno e con un sacco di finestre. Per fortuna un ragazzo conosce un po' di inglese, per cui ci accordiamo subito per una stanza alla modica cifra di 80 lire turche a notte, circa 40 euro, con colazione! La stanza e' veramente carina: pavimento costituito da vecchi tavoloni di legno, 4 finestre, armadio a muro e... Bagno a muro! Infatti entrando si vedono due grandi armadi gemelli, uno dei quali nasconde pero' all'interno un bagno minuscolo con wc e doccia, praticamente uno sopra l'altro .
Appena sistemati, Silvia si mette a lavare un po' di vestiti usati in questi giorni ed io strizzo per bene e stendo sul nostro filo da campeggio, improvvisato nel mezzo della stanza . Finalmente dopo una bella doccia rigenerante usciamo a fare due passi nel centro storico, veramente carino, curato e pulito. Le case sono tutte in stile ottomano, le stradine ed i vicoli sono tutti a pietre. Notiamo subito che la maggior parte dei turisti presenti sono Turchi, ci sono pochissimi turisti stranieri: solo qualche francese e giapponese.
Passeggiando per i vicoli pieni di minuscoli negozietti, ci fermiamo a guardare i vari menu dei piccoli ristoranti sparsi qua e la'. E' infatti quasi ora di cena e abbiamo parecchia fame! Decidiamo di mangiare in un piccolo ristorante con una zuppa (la corba) e un gozleme a testa, una sorta di crepe salata, che si puo' avere o con verdure, o con formaggio, o con carne: veramente sfiziosa!
Fatti altri due passi per digerire un minimo, ci ributtiamo in albergo e lasciamo la giornata di domani per la visita vera e propria di Safranbolu... Siamo troppo stanchi, quasi una giornata intera passata in sella alla moto e circa 660 km!
Arrivati in albergo scambiamo qualche parola con un paio di studenti che lavorano alla pensione e che parlano poco inglese: ci insegnano qualche parola in turco e correggono la pronuncia di quelle da me imparate finora con il frasario della Lonely Planet. Concludiamo la serata assaggiando un raki, la tipica grappa turca!
Beh, per restare in tema: iyi geceler, ovvero buona notte!

Istanbul:


Safranbolu:

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Nicola - R 1100 GS - www.atzori.net

Ultima modifica di milkplus; 14-09-2009 a 18:12
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