Io non sono affatto convinto che solo in Italia la popolazione sia particolarmente trasgressiva ed inosservante delle norme. Ho parenti francesi ed olandesi, amici tedeschi, inglesi e statunitensi, e tutto il mondo e' paese. Diciamo piuttosto che piu' la norma e' percepita come iniqua, piu' spesso viene trasgredita. Del resto, tutta l'evoluzione sociologica e' frutto di trasgressione : secondo un concetto prettamente legalista, Mazzini, Garibaldi e Pellico dovrebbero essere considerati delinquenti, i Partigiani antifascisti dovrebbero essere visti come fuorilegge, e gli esempi potrebbero continuare all'infinito. Anche el piccolo quotidiano, senza scomodare dittature e particolari periodi storici, una individuale interpretazione delle regole e' necessaria : lo prova il fatto che, in occasione di vertenze lavorative, gli addetti alle ispezioni doganali, ad esempio, anziche' scioperare avevano minacciato di applicare, per una settimana, le normative alla lettera. Sono stati subito accontentati, perche' avrebbero paralizzato l'import-export. Nel Canton Ticino, recentemente, a fronte di un inasprimento dei controlli, l'Associazione dei motociclisti ha minacciato di far percorrere agli associati le strade cantonali rigorosamente a norma di codice, con il risultato di paralizzare la circolazione.
In passato c'e' stato, e' vero, chi obbediva senza porsi domande. Per un breve attimo ha occupato militarmente mezzo mondo, ma in breve e' stato ricondotto alla ragione...
Al presente, una simile mentalita' alberga forse in alcune teocrazie, per le quali personalmente non provo alcuna attrazione, e che comunque non sono prive di trasgressioni, nel privato.
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