Sono appena tornato dal circuito di Magione. In furgone. Dietro, sul cassone, la mia mukkina ferita.
Un imbecille - altro non si può definire - mi ha centrato in pieno in pista stamattina. E non eravamo in 35 in circuito ma in 4. Ci vuole molta fantasia o molta imbecillità fate voi.
La dinamica.
Giravo con il mio passo, attento a seguire e mettere a frutto il corso di guida in pista. Giravo bene. Non velocissimo, ma con le traiettore giuste e movimenti giusti. Non c'era curva, destra o sinistra che fosse, che non facevo con il ginoccuio a terra. Ero felice. Anzi felicissimo, era la sagra della saponetta, quella che mai avrei sperato di fare fino a poco tempo fa. Le Qualifier RR tenevano da paura e la moto era stabile, comunicativa, affidabile. Era un piacere affidarsi a lei nel curvare sostenendosi con il solo ginocchio al serbatoio, lasciandosi andare giu. Sempre meno freni, sempre raccordi migliori tra le curve..
Felice!!!
Stavo per finire la mattinata, faccio il rettilineo a buona velocità, stacco, entro in curva piegato. Sfioro il ginocchio a terra, quando sento una botta dietro/di lato. Mi scaraventa in alto. Ruzzolo a terra, sbatto di qua e di la, spalle braccia, testa. Finisco dall’asfalto alla ghiaia. Mi rialzo quasi subito, non ho dolori addosso Solo segni su casco e tuta. Profondi. Lacerazioni vere e proprie. Santa Spyke, 4Race santi stivali Sidi, santo Arai, santi guanti.
Vedo un tonto, tutina nuova Dainese ultimo modello da 1000 euro e 748 gialla poco distante che mi viene incontro. Non si è fatto un cazzo. Solo qualche graffio alla moto.
E iniziano le scuse. La prima: "non mi hanno fatto i freni"; poco dopo cambia in: "pensavo di farcela a passarti". Terza e la più vera: "pensavo di farcela ma stavo per andare dritto e ho tirato dentro". Infatti il tipo, che gia altri avevano messo nel mirino perchè faceva lo sborone, è andato lungo e invece di andare nll’erba senza combinare guai ha pensato bene di centrare me. Colpito ed affondato.
Beffa delle beffe. Eravamo 6 in tutto di cui 4 in circuito in quel momento. Manco a dire ci sia stata una mischia o altro. Insomma un cretino in tuta e moto.
Giunto li con padre con la faccia da mafioso e fratello muscolare, due moto, gazebo da pista. Da Avezzano. La sacra famiglia insomma, senza il bue e con due asini però. In autodromo l’assicurazione non copre. La sua moto è però targata e qualcuno ci consigliaun "gentleman agreement" come succede quasi sempre. Si dice che l’incidente sia avvenuto fuori pista. Rifiutano. Anzi il padre prova a dire che era stata colpa mia. Lo assalgo e costringo il figlio a ripetere quello che aveva detto. Due ragazzi che erano li ci mettono del loro a smerdarli. Giustamente. Lo meritano sia lui che il somaro. Fossi stato io a fare la cazzata avrei pagato il danno dell'altro di tasca mia.
Mi viene a prendere il mio amico meccanico e riporto Mukkina II a casa. Oggi Roadwarrior mi ha spedito il collettore Remus, l’Akra è pronto. Domani con le chiavi nuove (tiè bastardoni) avrei dovuto montare il tutto. E’ cosi invece mi tocca fare incetta di pezzi.
Vi chiederò una mano.
Frecce, maschera anteriore che sta attorno al fanale, blocco manopola riscaldata dx e serbatoio liquido freno. Copritesta destro. Parateste. Fanale posteriore.
La ciclistica dovrebbe essere ok.
Mi fa male il collo; tra poco inizieranno gli altri dolori. La botta è stata grossa.
E pensare che stavo cosi bene, ma cosi bene, che avrei voluto tornarci domani, perche ci sarebbe stata poca gente, come oggi. Vatti a fidare.
Vi abbraccio un po’ triste anzi parecchio, ma mai domo
Memento audere semper
