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Vecchio 03-05-2005, 13:58   #18
Smokey
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Io penso questo.
il motociclista è troppo esposto alle bizze del destino.
Basta la più insignificante delle cazzate, per ritrovarsi a terra.
quante volte mi è capitato che quando mi sentivo più sicuro, ho corso rischi enormi. tre emsi fa, tra casa e lavoro, in scooter, una vecchietta mi ha tagliato la strada, facendomi fare un frontale con i controcazzi. non era la mia ora, evidentemente. Eppure andavo a 45 km/h, grazie a Dio, sempre con il casco integrale, anche in città.
E' un discorso molto difficile a mio, parere. Se,pre in cerca di un equilibrio tra l'istinto d'aprire e godersi l'effetto che fa, e la ragione che nasce dalla profonda consapevolezza di essere su di un mezzo precario nella sua struttura.
Tutti noi che andiamo in moto, partiamo e, chi più consapevolmente, chi meno, magari anche per scaramanzia, pensiamo che tornare come siamo partiti, è la massima delle gratificazioni.
Tutti noi che andiamo in moto capiamo più di altri il valore della salute, ma la mettiamo in gioco per una curva tenuta oltre le nostre possibilità.
Non c'è un cazzo da fare: siamo in prima linea contro il destino, e pare ci piaccia.
Pi c'è il discorso moto, esperienza, maturità, effetto gruppo (quando nessuno va come vorrebbe, senza mai capire perché!!), ecc.
ma non voglio dilungarmi.
Dico solo che, quando diverremo tutti immortali, la moto non avrà mai più il gusto che ha ora.