Sì, perché i compressori, oltre che umidità e aria, finiscono per iniettare nel pneumatico anche vari tipi di vapori di olio e altri composti volatili. Surriscaldandosi (atterraggio), questi possono manifestare comportamenti imprevedibili.
Per quanto riguarda l'umidità in genere (aerei a parte), va detto ch'essa dipende dal luogo dove s'impiega il compressore. Un gonfiaggio praticato a Milano contiene certamente più acqua che non uno effettuato in un'officina di alta montagna.
I vantaggi dei gas inerti (non reagiscono e non ossidano) sono indubbi, ma non è che cambiano la vita. In pratica, concordo sul fatto che basta usare l'aria comune e controllare un po' più spesso la pressione di gonfiaggio. In gara può essere differente...