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Vecchio 22-02-2009, 14:21   #154
Guanaco
Guest
 
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Considerazione veramente stupida, la Svizzera non è una nazione di unità linguistica. Provate a chiedere a un brasiliano se si sente portoghese anche se parla la stessa lingua o a un australiano se si sente statunitense.
Provate a chiedere a un canadese se si sente sminuito perché parla sia francese che inglese?
La diversità linguistica è un plus. In svizzera ci sono 3 lingue + 1 dialetto svizzero-tedesco.
Detto questo, quanti italiani sanno parlare o scrivere correttamente l'italiano, cioè la loro lingua nazionale? Pochi a giudicare da questo forum.
E quanti italiani parlano altre lingue? Diciamo anche solo l'inglese...
Vogliamo parlare del livello di istruzione?
Mappperfavore.....



Non esprimete xenofobismi da dementi. Non migliora il mondo.

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Liquidati gli ignoranti, volevo fare alcune considerazioni sul testo di cui prima (storicamente interessantissimo), anche se è più da Cantina...
Il libro è "La frontiera contesa" e ha una prefazione di Sergio Romano.

http://www.frontieracontesa.ch/Stamp...e_131108_1.pdf
http://www.frontieracontesa.ch/Stamp...a_121108_1.pdf
http://www.frontieracontesa.ch/Stamp...o_111108_1.pdf

La Svizzera pensava di perdere il Mendrisiotto nello scontro, ma di guadagnare una porzione considerevole dell'Italia settentrionale. L'opzione maggiore contemplava anche l'invasione della Lombardia tutta e la presa di Milano (che sarebbe diventata così la più grande città elvetica). Tutto questo in un conflitto breve di poche settimane. Da lì poi si sarebbe visto come regolare le cose in base ai trattati di pace. Allora si faceva così: guerra-trattato, guerra-trattato. Mi chiedo - nella peggiore delle ipotesi - quanto in là avrebbero potuto spingersi. Erano previste anche alleanze Svizzera-Austria (e Ungheria). Nel frattempo è venuta la Grande Guerra e del piano non se n'è fatto più nulla. Con sommo rammarico dei leghisti odierni.

L'analisi storica dice che la neutralità elvetica si basava allora sulla strategia difesa-offesa. Oggi non è più così. L'esercito svizzero ha un assetto fortificato per esigenze prettamente difensive (basi nascoste nelle montagne etc). Però, è anche vero che la difesa della sicurezza nazionale può implicare opzioni di aggressione. Lo mostra la storia da tempi immemori. E' questo il concetto di "guerra preventiva". Praticamente, è quello che hanno fatto gli Usa e Israele in tempi recenti. L'attacco della Svizzera alla Penisola rientrava appunto nell'ambito di una guerra preventiva, visti i movimenti nazionaliosti-irredentisti italici.
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