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					Originariamente inviata da Matu  Rado a me il link si apre e scarico il report. | 
	
 Guarda, lo dico senza alcuna aggressività, ma per amor di verità, dato che dopotutto parliamo di sicurezza ed è meglio non scherzarci sopra.
the_one ha affermato che 
"I test SHARP muovono dall'assunzione che il 53% degli impatti sia di tipo LATERALE (lo si può leggere sul sito internet della commissione http://sharp.direct.gov.uk, e infatti proprio su questo tipo di impatto si concentrano, conferendogli un ruolo di rilievo nello stabilire la maggiore o minore sicurezza di un casco. Ma se la fonte dei dati utilizzati dalla commissione è lo stesso documento COST237, come può esserci questa discrepanza sulle cifre? Le conclusioni del COST327 sono le seguenti: in caso di incidente il 64,8% degli impatti avviene sulla parte anteriore del casco, il 23% sulle parti laterali."
Ho chiesto a the_one di dire dove ha letto queste cose, che se ci pensi sono abbastanza inverosimili: gli esperti del programma SHARP, che  basano la loro metodologia anche sullo studio in questione (Cost 237), vengono accusati di non averlo letto bene! Ma andiamo! 
the_one non ha risposto ... ok sarà assente,  ma gli esperti di SHARP, nel sito ufficiale, citano espressamente lo studio COST 237 e 
qui riportano ad esempio (nel grafico) le percentuali di lesioni alla testa e al resto del corpo dimostrando di conoscere bene lo studio. 
Eppoi: se tutti i costruttori dei caschi testati sono citati come PARTNER nel sito del programma SHARP e non hanno contestato i dati, avendo avuto la possibilità di controllarli (al massimo qualcuno preferisce non parlarne, comprensibilmente), come possono essere contestati da normali acquirenti?
 
Sono d'accordo sul criterio del comfort degli interni nella scelta di un casco: lo dicono anche quelli di SHARP, con tanto di spiegazioni e filmini (
link). Ma loro testano la sicurezza, non la comodità. Sono certo che il segreto degli Arai è la qualità degli interni, in generale la qualità giapponese non è facile da raggiungere, anche se il gap non è così evidente come in passato. Ma la sicurezza appunto è un'altra questione.