Ricordo il suo spensierato entusiasmo quando quì a Roma, una sera a cena, giocherellava col suo nuovo DR. Era già malato, ma aveva tanta energia dentro di se da trasmetterla a chiunque gli stava intorno. Sempre sorridente, autoironico, appassionato ed appassionante. Una persona limpida, dolce e beffarda come solo i grandi riescono ad essere. Arrivederci Giangi, so che sei lassù a prenderci tutti per i fondelli per queste facce tristi, ma non riusciamo a fare a meno di esserlo, oggi che non ci sei più.
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