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Originariamente inviata da Guanaco
In sostanza, sotto le sollecitazioni della strada la molla si mette a oscillare intorno al punto di equilibrio statico (static sag), senza però poter superare l'escursione corrispondente al precarico impresso. Raggiunto quel valore (in estensione, stiamo parlando del ritorno), la molla deve tornare indietro.
--> Immagina di avere una pallina di caucciù che rimbalza. Se la comprimi con una mano la sua elasticità di certo non cambia, ma i suoi salti aumenteranno di frequenza. Per la molla della sospensione è una cosa del genere.
Morale della favola: la molla cede sempre allo stesso modo, indipendentemente dal precarico, però il precarico può aumentare la sua frequenza di oscillazione. Questo per le sollecitazioni che fanno arrivare l'escursione della sospensione sino al suddetto limite.
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Questa evoluta spiegazione ha
più di una falla.
1) il
punto di equilibrio statico (che per inciso non è lo Static Sag ma il SagRider visto che il pilota è sulla moto

) della moto cambia con il precarico ma non cambia per la molla, difatti l'hai detto chiaramente anche tu che la molla raggiunge comunque sempre la stessa compressione per l'equilibrio delle forze che non son cambiate
2) l'esempio della
pallina è carino ma la pallina non c'entra nulla con il nostro caso. Difatti la molla del mono non inizia mai a lavorare completamente scarica, dato che c'è il peso di moto e pilota. Semmai un esempio più vicino potrebbe essere quello di aumentare la pressione all'interno della pallina... ma comunque il comportamento fisico è diverso
3) l'aumento della frequenza della oscillazioni è vero solo se pensiamo di arrivare a lavorare alla massima estensione del mono, cosa che
succede di rado se si lascia il canonico "negativo", ma soprattutto è eliminabile con la corretta regolazione del ritorno idraulico, che appunto regola la velocità di risalita cambiando la frequenza di oscillazione a nostro piacimento.
Infatti così si interviene per la normale messa a punto.