28/07/08 lunedì, Barcellona-Lerida-Zaragoza-Logrono-Vitoria, 580 km circa
Partenza alla volta dei Paesi Baschi, che emozione! Oggi ci spariamo quasi 600 km tra autovie e statali

. Faccio il pieno alla modica cifra di 1,21 euro al litro, spettacolare! A Zaragoza ci fermiamo in periferia per mangiare un bocadillo in un bar e anche qui, come a Barcellona, notiamo che sono lentissimi a servirti: ci vogliono 30 minuti per avere due panini con pollo! La giornata è estremamente pesante, infatti ci troviamo ad attraversare la Meseta spagnola, chilometri e chilometri di niente sotto il sole con colline gialle per il grano tagliato il mese prima. Ogni tanto un TIR a ci fa compagnia insieme ai tanti "tori" sotto forma di cartelloni giganti in cima alle colline. Non faccio foto perchè non ho voglia di farne, voglio solo arrivare a Vitoria-Gasteiz; immortalo solo il cartello "Euskadi Pais vasco" dopo Logrono. Arriviamo per le 17.00 e si va a cercare un albergo, che troviamo al 3° tentativo: Sercotel Vitoria, 3 stelle con garage. La stanza è carina e pulita, ma piuttosto vecchia. Ci cambiamo e usciamo a fare due passi. Questa cittadina è carinissima, pulitissima e ordinatissima! Incredibile, sembra di stare a Bressanone in alto Adige, fa anche piuttosto freddo e dopo cena serve un giubbotto. Sentiamo per la prima volta la lingua basca, incomprensibile! Però le persone sono molto cordiali e parlano inglese o castigliano con noi stranieri. Dopo aver mangiato una buona cena a base di pesce al ristorante dell'albergo per 15,00 euro a testa, ci facciamo un giro nel centro storico: stupendo! Tutte le piazze, le vie e i monumenti sono ordinati e illuminati con giochi di luci colorate che danno una certa atmosfera al tutto.
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29/07/08 martedì, Vitoria-Bermeo, 100 km circa
Oggi in mattinata rivisitiamo un po' Vitoria, un po' perchè ci piace tanto, un po' perchè il giorno prima l'abbiamo vista praticamente solo di notte. Visitiamo la Cattedrale, gotica, e il palazzo del Parlamento Basco da fuori. Ah, piccola nota, questa città è veramente il trionfo dei pedoni sulle auto, come dice la Lonely: semafori pedonali dappertutto! Verso le 12.00 si parte e decidiamo di mangiare per strada. Ci facciamo un strada nazionale, in pratica una delle nostre statali, che va verso Bermeo e Guernica; strada stupenda in mezzo a monti verdissimi con paesini curatissimi. Incrocio più volte per strada l'unico motociclista italiano incontrato in zona, su Ducati Monster, cafonissimo in quanto non ha mai salutato, nemmeno ai semafori, in coppia con uno spagnolo che invece salutava sempre, praticamente anche per lui. Arriviamo a Bermeo, cittadina di pescatori sul Golfo di Vizcaya, doveva essere tranquillissima a detta della guida e invece è un po' caotica. Vabbeh, poco male, andiamo all'ufficio turistico dove ci danno la lista di alberhi, pensioni, hostales e agriturismi, in tutto 8 posti dove chiedere una stanza. Alla fine optiamo per un agriturismo, ad un paio di km dal centro, ci sembra una buona idea e così è infatti, molto carina come stanza, 50,00 euro con colazione e posto moto nel cortile fra i trattori e le galline

. Dopo essersi sistemati prendiamo la moto e si va in paese, tutto abbarbicato su un promontorio con un porticciolo di peschrecci e piccole barche. Dopo aver girato praticamente ogni stradina, iniziamo a guardare un po' di menù in giro e qui inizia l'odissea per cercare il cibo

. Di ristoranti ce ne sono solo 3, uno è chiuso, uno costa un patrimonio e un altro fa pena solo a guardarlo. In compenso notiamo che quasi tutto il paese è seduto nei bar facendo un gran caos, a fumare e a mangiare... Pinxtos! Sì perchè come in quasi tutti i paesi baschi e anche in buona parte della Spagna da noi visitata, si mangia dalle 21.00 in poi e prima si trovano solo questi bocconcini preparati in tutti i modi, ma non sono altro che le nostre pietanze che qui in Italia accompagnagno gli aperitivi: tartine, panini piccoli, involtini di prosciutto, ecc. Noi che non siamo del posto cerchiamo del cibo un po' più "serio", ma niente, tutti ci rispondono di tornare alle 21.00, meglio le 21.30 perchè la cucina è chiusa. Alla fine ceniamo con 3 pinxtos a 1,50 euro l'uno e mezzo bicchiere di birra in un bar, dove per terra sembra siano stati rovesciati decine e decine di cestini, si perchè tutti gettano le sigarette e tutto il resto per terra, fra tovaglioli e bicchierini di plastica. Un po' delusi da queste abitudini locali, ma felicissimi di vedere un villaggio basco vero e non turistico, rientriamo all'agriturismo.
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30/07/08 mercoledì, Bermeo-San Juan de Gaztelugatxe-Bilbao, 50 km circa
Ed eccoci a partire per Bilbo (Bilbao in lingua basca)! Decidiamo di fare un pezzo della stradina costiera locale che porta a Bakio e di fermarci a vedere la chiesa di San Juan de Gaztelugatxe, arroccata su una penisoletta, un posto stupendo e affascinante, dove si devono fare 232 scalini di roccia per arrivarci, ma dove poi veniamo ripagati dalle vedute sull'oceano e la costa, mozzano il fiato! Stiamo qui un'ora circa e scambiamo 2 parole con una coppia un po' alternativa, lui della Rioja, una regione vicina, e lei di Dusseldorf, che avevano dormito lì. Ripartiamo per Bilbao, costa selvaggia e stupenda con traffico inesistente

. Arriviamo per le 11.30 dopo essermi un po' picchiato col GPS che ogni tanto si impalla... Ci buttiamo subito nell'unica pensioncina con garage (a Bermeo all'ufficio turistico ci avevano caldamente consigliato di cercare un garage per la notte) ad un buon prezzo lungo il Ria de Bilbao ad 1 km dal centro, uno dei pochi alloggi scelti dalla Lonely Planet. Al solito scarichiamo i bagagli, ci cambiamo e partiamo con guida e cartina in mano; la proprietaria dell'albergo infatti è stata gentilissima e ci ha dato la cartina con tante belle indicazioni e consigli tra cui dove mangiare bene e a poco

. Abbiamo pranzato in un ristorantino locale in una zona decentrata, dove c'erano solo abitanti di Bilbao in pausa pranzo. Subito dopo ci buttiamo verso il centro, la temperatura inizia a cambiare e arrivano il sole e un'afa allucinante. Decidiamo di andare verso il Casco Viejo (centro storico) percorrendo la passeggiata lungo il fiume, molto bella e ben strutturata a livello urbanistico. Anzi, piano piano mi accorgo della grande quantità di opere ingegneristiche e urbanistiche fra ponti e edifici moderni che penso: qui l'amministrazione è piena di soldi. E questa ammirazione culmina con l'edificio del Guggenheim, spaziale! Lungo la passeggiata ci sono tanti giardini e spazi verdi curatissimi, forse più di Vitoria e la città in generale è molto pulita e ordinata. Arrivati al Casco Viejo ammiriamo le viuzze medievali, Piazza Santiago e la Real Accademia di lingua basca. Avvertiamo sempre di più il nazionalismo basco, infatti spesso vediamo cartelli solo in basco, sulla cartina gratuita della città è riportato lo sponsor, la banca basca, che afferma di essere l'orgoglio di questa terra; persino il simbolo della metropolitana non è la "M" internazionale, ma un disegno di tre cerchi allineati. In una bar il titolare alla nostra domanda "Do you speak english?" risponde piuttosto stizzito: "Vasque!... A little bit spanish" sapeva anche l'inglese...

Dopo il centro storico andiamo sul grande corso che collega Plaza Circular a Plaza Sagrado Corazon, bella via piena di negozi e bei palazzi. Andiamo al Guggenheim e facciamo un po' di foto dell'edificio e della scultura realizzata con migliaia di fiori, un gatto gigante all'esterno

. Non entriamo nel museo perchè non siamo amanti del genere. Rientriamo in albergo passando da Parque de Dna, molto bello, risalente ai primi del '900. E poi a nanna.
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31/07/08 giovedì, Bilbao-Santander-Gijon-Oviedo, 330 km circa
Partiamo presto perchè abbiamo deciso di non fare tappa a Santander, in Cantabria, ma a Gijon, nelle Asturie, facendo tutta la costa un po' con l'autovia e un po' con la strada nazionale; ci sembra migliore per avvicinarci di più a La Coruna e perchè dalla guida Santander non è molto emozionante, città grande e molto, troppo industrializzata. Siamo passati sotto i Picos de Europa senza purtroppo fermarci, ormai il nostro obiettivo è la Galizia. Gijon invece rispetto a Santander è una città più piccola, turistica, con meno abitanti e con un bel porticciolo turistico. Sarebbe dovuta essere molto tranquilla e invece arriviamo e troviamo un traffico e un caos infernale. Chiediamo ad un poliziotto motocilista, v-strom dotato, dove sia l'ufficio turistico, perchè il navigatore si impallava e quando inserivo l'indirizzo al mio primo errore "moriva" nel ricalcolo proprio come a Bilbao e dovevo estrarre le batterie; alla fine della vacanza sono giunto alla conclusione che la cartografia Garmin NT 2008 non è precisissima per le città spagnole e portoghesi; infatti in Francia e in Italia è sempre andato perfettamente. Vabbeh torniamo al poliziotto, che si offre di portarci all'ufficio: un pazzo in moto, correva come un dannato fra le macchine e io che arrancavo, stanco e con la moto carica. Arriviamo al porto in centro e andiamo all'ufficio turistico, dove ci danno la cartina e un libro, anzi un tomo, con tutti gli alloggi della regione. Decidiamo di pranzare con un menu del dia in un ristorantino sul porto alla modica cifra di 12,00 euro a testa. Dopo iniziamo con la cerca dell'albergo, ma i prezzi sono piuttosto alti e, dopo aver visto una bettola ed essermi stressato per bene nel traffico, abbiamo deciso di scappare letteralmente a Oviedo, nell'entroterra, carina ed effettivamente molto più tranquilla. Ma ormai la giornata è iniziata male col caos di Gijon e male è terminata con l'alloggio alla pensione Alvarez, che inizialmente sembra pulita e ordinata, forse la stanchezza ci frega un po', ma dopo no comment... Finalmente usciamo dalla topaia... Ehm dall'albergo e ci dirigiamo in centro, carino, ma niente a che vedere con Vitoria e Bilbao. Arriviamo alla Cattedrale che è quasi l'ora di cena, così decidiamo di cenare nella via del Sidro, una strada piena di sidrerie, turistica, ma carina e ci sediamo ad uno dei tanti ristorantini dove un cameriere simpaticissimo ci serve il sidro a dovere (vedi foto). Dopo prendiamo dei bei piattoni di salumi e formaggi della regione.
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01/08/08 venerdì, Oviedo-La Coruna, 300 km circa
Anche stamani sveglia presto, verso le 8,00, perchè c'è un altro trasferimento da 300 km da Oviedo a La Coruna, in Galizia. Purtroppo non siamo in formissima, abbiamo dormito poco a causa delle condizioni in cui era la nostra stanza, sì siamo un po' in paranoia... Vabbeh partiamo, il tempo non è dei migliori, è nuvoloso e fa piuttosto freddo. Il paesaggio lungo la costa è molto bello, tipico delle Asturie, campi a pascolo sterminati. Nel complesso comunque questa zona è abbastanza turistica e frequentata soprattutto da turisti spagnoli. Alternando l'autovia del Cantabrico a strade nazionali arriviamo fino in Galizia, dove prendiamo un'altra strada nazionale in direzione La Coruna che taglia per i monti a nord di Lugo, molto selvaggi e scarsamente popolati; siamo in mezzo a boschi e a pascoli e le nuvole sono minacciose, oltre che fare freddo. Finalmente verso le 12,30 arriviamo a La Coruna, il tempo è nettamente migliorato e c'è parecchio traffico per entrare in città. La Coruna non è una città molto grande, ma è piuttosto movimentata, anche perchè oggi inizia la festa patronale e c'è parecchio fervore nei preparativi. Andiamo diretti alla pensione "La Provinciana" indicata sulla Lonely, in pieno centro e con garage convenzionato. Memore dell'esperienza di ieri salgo prudente a vedere la stanza e l'accoglienza è ottima, molto calda e cortese, il padrone è di una gentilezza disarmante, ci fa vedere la stanza e ce la dà per 54,00 euro; quando vede che siamo in moto ci dice che possiamo parcheggiare nel vialetto chiuso del palazzo, ottimo, 8,00 euro risparmiati. Al solito scarichiamo tutto, ci cambiamo e ci buttiamo in città alla ricerca di un posto dove mangiare. Alla fine andiamo nella via dei ristoranti e qui dopo aver visto le cifre astronomiche per mangiare il pesce decidiamo per uno abbastanza conveniente, dove ci servono una portata per 2 persone di "mariscada", crostacei, con acqua e dolce per 35,00 euro in due. Il piatto sembra bello, ma in realtà è tutto fumo: solo gusci e basta

. L'alternativa era l'altro tipo di piatto a base di pesce, la "pescada", di pesce vero e proprio, purtoppo proposto a prezzi stratosferici, anche 90,00 euro per il piattone da 2 persone. Dopo aver pranzato iniziamo a girottolare per il centro, vediamo la piazza principale e un paio di chiese. Il meglio però lo facciamo prendendo un tram locale molto vintage che fa quasi tutta la costa della città passando dal faro della città sull'Oceano Atlantico, la Torre d'Ercole, arrivando quasi all'altro capo della città. Questo tratto di costa è tutto fiancheggiato da una splendida passeggiata del "Paseo maritimo" dove si possono ammirare le spiagge e l'oceano. Scendiamo al capolinea, è caldo, ma si sta bene, un venticello ci aiuta a sopportare il solleone. Passeggiando torniamo all'albergo rifacendoci un po' tutto il centro con tutte le viuzze. Ceniamo con un po' di frutta e via in albergo, che stavolta ci si fa una bella dormita.
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02/08/08 sabato, La Coruna-Costa da Morte-Fisterra, 140 km circa
Belli riposati salutiamo La Coruna, ci dirigiamo verso Carballo con l'autovia e poi da qui verso l'oceano con la strada nazionale sulla Costa da Morte, così chiamata perchè le popolazioni locali nell'antichità attiravano le navi verso la costa mettendo di notte tante luci alle finestre, facendo quindi loro credere di essere vicini ad un grande porto e invece quando si incagliavano sugli scogli venivano depredate di tutto. E' un paesaggio molto particolare, ha un qualcosa di misterioso. Dopo Carballo avvicinandoci alla costa troviamo tanti piccolissimi villaggi dalle case veramente caratteristiche, con i tetti grigi e le gugliette sui comignoli, immerse nel verde, dove ognuna ha una piccola costruzione in pietra, posta su pilastri di granito, chiamata horreo usata da sempre come granaio. Ce la prendiamo comoda e facciamo un sacco di stradine locali che costeggiano l'oceano. Troviamo per strada una signora anziana che ci saluta e sorride, ma soprattutto accetta che le si faccia una foto, grandiosa! Mi sembra di capire che ci voglia invitare a mangiare da lei, ma non ne siamo sicuri e poi dobbiamo arrivare a Fisterra e c'è ancora un bel po' di strada. Arriviamo a Laxe, paesino di pescatori molto carino e con un ufficio turistico microscopico, ma illuminante su tutta la Costa da Morte. Da qui ci dirigiamo verso Fisterra pranzando con bocadillos a Camarinhas, altro paese di pescatori molto semplice, ma curato. Qui troviamo qualche turista francese, ma il paese è assolutamente tranquillo e per niente caotico. Verso le 15.00 arriviamo finalmente a Fisterra e ci prendiamo subito una stanza a 40,00 euro ad un hotel ad 1 stella; la camera è un po' spoglia e anonima, ma pulita e ci va bene, visto che staremo qui due notti per fare un giorno pieno di riposo stando un po' sul mare e per fare il primo bagno nell'Oceano Atlantico

. Dopo aver scaricato i bagagli ed essersi cambiati andiamo a Capo di Fisterra, la punta più a ovest della Spagna, dove c'è un faro su un promontorio spettacolare! Faccio un po' di foto, peccato che la giornata sia un po' afosa, altrimenti venivano stupende. Vabbeh, al rientro in paese, facciamo due passi e ci accorgiamo che in questi tre giorni c'è la sagra del cannolicchio, e vai! Ci sono un po' di bancarelle e di giostre per bambini e tre grandi banchi dove servono bevande e cibo: paella, polpo alla galiziana, impanate di polpo e cipolla, cannolicchi alla piastra e tortillas. Per oggi però ceniamo nel ristorantino dell'albergo che ha dei prezzi buoni e un menù interessante e anche qui si va di pesce, merluzzo in salsa con patate

. Dopo una passeggiatina andiamo a dormire accompagnati dal continuo "starnazzare" di centinaia di gabbiani

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