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Originariamente inviata da Wotan
Sarebbe un errore credere che altrove siano ligi solo perché c'è la repressione. C'è la civiltà, in tutte le cose, nel comportamento come nelle regole chiare e semplici da rispettare come nelle infrastrutture coerenti con tali regole. Tutto qui.
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Condivido quasi tutto. Il "quasi" è riferito semplicemente alla fine della frase e cioè al "Tutto qui". Voglio dire che, forse, dietro i termini "civiltà" e "rispetto" si nascondono implicazioni storiche e culturali tipiche di questo Paese stimolante, ma anche complesso e problematico. Non è certo questa la sede per esaminarle esaustivamente, ma una cosa penso che si possa dire:
Le regole, dove funzionano, funzionano in genere a doppio senso e cioè dall’alto verso il basso, ma anche dal basso verso l’alto. Come dire che uno rispetta le regole sia perché le stesse sono razionali e accompagnate da punizioni eque e probabili, sia perché ritiene utile per sé e per gli altri che sussistano.
Qui qualcuno potrebbe aprire un nuovo 3ead: le regole sono da noi eque? Sono razionali? L'utente della strada ritiene realmente che le regole siano necessarie per sé e per gli altri? Se le risposte sono negative, beh allora è evidente che il circolo virtuoso di cui sopra si trasforma immediatamente in circolo vizioso. Ne conseguono comportamenti del tipo:
“Se lui passa perché non devo passare anch’io?” - “se il limite è così basso e nessuno lo rispetta perché devo rallentare tutta la fila?” - “lì so che c’è l’autovelox, ma più avanti non c’è alcun controllo: apro a manetta” - “come posso rispettare una regola imposta solo per fare cassa?” - etc., etc.
Fatta un'analisi seria (sarebbe compito inderogabile delle autorità preposte, vista la pericolosità della circolazione), si tratterebbe d'intervenire in senso migliorativo. Come? Anche qui si apre un vasto capitolo.
Io non posso definirmi un esempio massimo di rettitudine, visto che di multe ne ho presa qualcuna, ma certo sarei più contento se mi sentissi circondato in strada (specie quando sono in moto) da persone responsabili.
Io penso che l'informazione e la cultura stradale possano fare molto; molto di più dei tg terroristici, molto di più degli etilometri o dei radar. Mi piacerebbe vedere delle emissioni tv con questi contenuti, con tanto di spiegazioni tecniche sugli spazi di arresto, sulla distanza di sicurezza, sul comportamento dei veicoli in curva, sui riflessi umani, sugli errori tipici, sulla manutenzione. Non dico tanto: magari solo 5-10 minuti alla settimana.