Nella vita ci vuole culo, come dice Lapo in ogni circostanza puoi trovare soluzioni che non ti aspetteresti.
La moto che vedete era con noi sulle ande. Ha ceduto al quartultimo giorno, e fino a lì ha rotto di tutto, dalla cuffia del cardano, al freno posteriore fino a un coprivalvole spaccato. Mai avrei immaginato di poterlo risaldare in un paesino a 4000 metri sulle ande. E invece.....
Quindi, la prima cosa è il culo. Premesso questo, meno roba c'è meno si rompe. il 90% dei guai di un'XT in tutto il mondo sono in grado di riparlarli. Il 90% di un 1200GS no.
Questo in termini generali, per qualsiasi viaggio.
Poi va considerato il terreno che intendi attraversare. Non farei mai con un GS il pantanal nè con un DRZ il coast to coast negli USA. Il GS è un buon compromesso per macinare km, caricarla e portarla su sterrati e off leggero-medio. In Bolivia abbiamo dovuto superare discese con pietroni sciolti, sabbia alta, fango, neve e molto toule. E infatti le grosse moto hanno sofferto, non solo in termini di guasti ma anche per quanto riguarda l'andatura. Con un mono ci si divertiva di più.
La Patagonia è un altro discorso. Credo di averne parlato abbondantemente nel 3d dedicato ma non ti rinfaccio certo di non aver letto centinaia di post per trovare quello giusto, quindi mi ripeto.
In Patagonia non c'è da fare fuoripista. Ci sono strade sterrate e la cosa è ben diversa. Non troveremo quindi pietre di mezzo metro piantate e passaggi stretti, non troveremo lastroni a franapoggio, non troveremo discese del 20% lastricate di palline da golf. Ma troveremo il "ripio", termine col quale si indica lo sterrato tipico della patagonia ion argentina. Il ripio è insidiosissimo perchè è composto da ciottoli delle dimensioni da 1 cm a 5 cm molto puliti, cioè senza frazione fine, il che lo rende molto "scivoloso" sotto le ruote. Ad alte velocità è un po' come guidare su fango o neve con un po' più di grip. Il rischio è costituito dai cumuli longitudinali che si formano nella carreggiata, se li prendi sei in terra. E poi dalla pendenza delle banchine che assieme al ripio se ci metti le ruote ti trascinano magneticamente nel fosso.
Capisci che le tassellate aiutano relativamente, certo ti danno più trazione (ma capita raramente di accelerare e frenare nella patagonia argentina) e più appoggio sull'anteriore in curva (altra cosa rara sul lato argentino). Diciamo che ti aiutano a sostenere una media del 20% superiore in maggiore sicurezza. E sicuramente sono un po' più difficili da forare rispetto a una stradale.
Il discorso per la patagonia cilena è un po' diverso, la strada in cile è più stretta, piena di curve e il fondo duro con sassi e pietre, ma niente di impegnativo. Magari si trovano spesso lavori di manutenzione con pezzi malridotti con fango e fondo peggiore ma rimane comunque una strada transitabilissima anche a chi non ha esperienza di off e una moto da off.
A questo punto capisci che un viaggio in Patagonia si fa con ogni tipo di moto, dal 250 due tempi alla Goldwing. Personalmente ho incontrato una electra glide. Se vuoi il mio consiglio escluderei gli estremi, monocilindrici specialistici sono scomodi per lunghi tragitti, hanno poca autonomia e non offrono quel divertimento in più in quel tipo di terreno. Le stradali sono scomode per gli ammo + rigidi e soffrirebbero sui tratti di toule (frequenti).
Quoto quindi Lapo, l'ideale per il 90% dei viaggi è l'africona o il transalp. Ma col GS le foto vengono più belle. L'ho già detto.
Andreas, non avrai bisogno di caricare la moto, noi abbiamo un mezzo di appoggio per i bagagli, siamo fighetti.
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BabboAle ver. 2.0
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